Intelligence tribale nel contesto Afghanistan di Pier Paolo Santi

 



INTELLIGENCE TRIBALE

Nel contesto Afghanistan


A cura di Pier Paolo Santi

(Analista OMCOM)


Il nuovo governo dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan potrebbe dimostrarsi una di quelle rare occasioni per poter studiare la formazione ufficializzata di una Intelligence Tribale applicata in un contesto Statale. I taliban appaiono estremamente interessanti per i nostri studi sulle Intelligence Tribali perché da una parte hanno avuto (1996- 2001) e avranno esperienza di gestione di uno Stato, dall’altra poggiano tutta la loro stabilità sulle radici etniche e tribali.



Partiamo da una considerazione generale


Soldi e finanziamenti esteri, dinamiche finanziarie legate a redditi, varianti di età e sesso, etc. Argomento primario, pensando all’attuale Afghanistan, nella fascia Usa-Europa. Un filone di ragionamento che rischia di essere forviante dalla realtà contestuale ed è per questo che occorre forse indirizzare una analisi, evitando depistaggi sullo sforzo per un riconoscimento internazionale, su un punto preciso.

I talIban se vorranno sopravvivere politicamente e militarmente dovranno nel medio-lungo temine assicurasi un fondamentale passaggio: DEPOTENZIARE le città e POTENZIARE i villaggi, perfettamente consapevole che i troppi benefici delle grosse città annullerebbero le potenze di resistenza-sofferenza che hanno fatto dell'Afghanistan il cimitero degli imperi. Il capo supremo e i suoi dirigenti dovranno mantenere gli uomini in uno stato di continua frugalità guerriera.

Solo in questo modus pensandi potremmo tentare di fare serie previsioni di scenario senza tirare numeri e date a caso. In tal caso il ragionamento di Qari Salahuddin Ayoubi contro il lusso sfrenato che sarebbe anti-islamico, non è solo lapidario ma programmatico. Il riferimento serviva come termine di paragone fra loro e alcuni vecchi esponenti del precedente governo e dei così detti signori della guerra, bisognerà constatare nel tempo se quello stesso lusso non inebrierà le menti dei dirigenti dell’Emirato.


Ritorniamo, dunque, alla questione dei villaggi? 


Diversi osservatori, fin dalle primissime fasi di formazione, hanno messo in evidenza quanto la struttura di potere retta dai talIban baserà diversi presupposti sul modello iraniano. L'evidenza emerge con il ruolo dello stesso Hibatullah Akhundzada, capo supremo del paese con tutte le potenzialità decisionali e di veto conseguenti. Altri analisti fanno notare, al contrario, l’impossibilità di far combaciare un “taglia e incolla” del modello iraniano con una struttura taliban.


In verità il fatto che i taliban stiano studiando con attenzione la struttura di comando della Repubblica Islamica Iraniana non dovrebbe essere una grande sorpresa per il semplice motivo che funziona sotto molti aspetti tecnici di potere-controllo. È a questo punto che mi permetto una considerazione. Se realmente il modello è un punto di riferimento (non teologico, in quanto la terra dei pasdaran rispondono allo sciismo, e tantomeno di alleanza ma tecnico) ,anche se si dimostrasse inapplicabile per i sunniti dell’Afghanistan, i taliban potranno sempre coglierne gli aspetti tecnici basilari, in primis l’importanza delle Interconnessioni d’Intelligence dove l’IRGC si è dimostrato abile (soprattutto con la guida di Qassem Soleimani). Ovviamente adattandolo alle esigenze del nuovo Emirato (l’Intelligence per il talebano potrebbe assumere il grande ruolo di equilibrio fra le varie componenti interne che si stanno dando confronto serrato nel settore politico).

La loro non potrà essere, infatti, un’intelligence di profondità accentuata come quella dell' IRGC. Sarà di tipo tribale. La scelta si allinea senza problematiche ai taliban perché non è nei loro obiettivi strategici una prospettiva internazionale (come ad esempio la rete IRGC ed Hezbollah) ma locale (fattore che in parte tranquillizza una Russia nel suo contesto centro asiatico). Il punto interessante da analizzare consiste nella stessa natura di questa forma d’Intelligence che potrebbe concepire la sua applicazione come una struttura  parallela eventualmente allo Stato per mantenere al potere i taliban in ogni circostanza. NEL CASO una domanda: parallela a cosa e sopratutto che fine farà l'apparato d' intelligence del precedente Afghanistan?

Come sarà assorbito?

Da precisare che ANCHE il precedente sistema di polizia e militare era strettamente legato a sua volta all'ambito etnico-tribale poiché molti suoi componenti rispondevano prima a questo tipo di legame che allo Stato centrale (uno dei fattori del collasso statale durante l’offensiva di conquista taliban). Sarà fondamentale osservare se nei micro settori i taliban sceglieranno un modus operandi stile USA in Iraq nei confronti di membri inquadrati nel partito Baath (anche dell’intelligence), oppure assorbiranno i vari militari e poliziotti di altre etnie. Se lo faranno sarà un tentativo di accontentare altre etnie ma con la precauzione di posizionare questi operatori in posti di secondo e terzo livello per evitare conseguenze d’infiltrazione. Prendiamo, infatti, nota che il Governo ha tendenzialmente isolato le altre etnie e tribù e quindi potrebbe, anche nel lungo termine, cercare soluzioni come questa per evitare la formazione di pressioni sociali troppo evidenti e potenzialmente fuori controllo.


Bassa profondità ma calcolare confini mentali.


L’Intelligence Tribale tecnicamente è una delle più affidabili ma sempre “in loco” poiché , come accennato, non contiene per sua stessa natura aspirazioni di eccessiva profondità. Occorre però puntualizzare quanto la geografia di applicazione sul campo possa essere diversa dai nostri parametri. Si potrebbe tranquillamente instaurare una diversificazione tra confini statali (oltretutto di recente concezione) con confini mentali tribali. Inquadrare gruppi nomadi come libici, tunisini o algerini è una delle semplificazioni tipiche compiute da decisori fuori da questi contesti. Il talebano una espressione dell’etnia pashtun, rispecchia la medesima impostazione per l’Afghanistan e Pakistan. I taliban Afgani per convenienza parlano di patria e confini nazionali ma potrebbe non sorprendere se in alcuni di loro (correnti) mentalmente albergasse un concetto di Pashturkeistan, progetto che un domani potrebbe prendere le sembianze di autentica minaccia diretta al Pakistan e questo proprio perché la base di supporto è prima di tutto l’etnia, la tribù, il clan etc.


Proviamo a capire le prime potenzialità di questa Intelligence con lo schema 1. Entreremo in una previsione di scenario di come potrebbe essere utilizzata.



 




Fin dalle prime battute abbiamo di fronte una Intelligence estremamente fluida, il che comporta punti di forza e di debolezza accentuati. Poniamo un esempio e da questo proseguiamo nel ragionamento: un operatore di qualsiasi Intelligence con il compito di “muoversi” in un contesto di una grossa metropoli occidentale, non desterebbe eccessivo interesse fra la popolazione stessa. Meglio ancora se in quella determinata metropoli è presente una riconosciuta comunità di suoi compatriotti dove potersi occultare (anche nell’inconsapevolezza della comunità). Il controspionaggio dovrebbe allora procedere con una mirata e scrupolosa attività di controllo verso il soggetto, preannunciando un precedente lavoro di segnalazione e analisi di sinergie. Nulla di semplice e scontato.


E’ parte della problematica che affrontammo come OMCOM trattando proprio della difficoltà di coltivare un soggetto in un contesto chiuso:


“a)- Ostacolo di “avvicinamento” in un contesto determinato da un gruppo etnico chiuso

b)- Ostacolo di avvicinamento ad un soggetto che non conosce la nostra lingua

c)- Ostacolo dettato dalla mancata disponibilità di spostamento del soggetto fuori dal suo ambiente

d)- Punti di scambio per far diventare un soggetto, che vive in un contesto appena descritto, una fonte (quindi superata la fase di avvicinamento dando inizio alla “coltivazione”)


Riassumendo: mentre risulta meno complessa la conferma della veridicità di una fonte in un contesto APERTO, il rischio che una fonte sia “sporca” o direttamente un componente della controparte, aumenta esponenzialmente nel CHIUSO”


Ritorniamo al ragionamento iniziale: un occidentale, cinese e russo, al contrario, in un contesto afgano verrebbe subito notato dalla popolazione e se alcuni di loro interagissero nella così detta Intelligence tribale il gioco è fatto per il talebano. Attenzione, vale anche per eventuali esterni (non parlo di infiltrati in quanto premette una precedente coltivazione e penetrazione nelle linee avversarie) che possono per rassomiglianza apparire afgani (o magari esserlo anche). In un a piccola comunità, in un villaggio il diverso e nuovo viene subito notato e riferito. Un pastore, un ragazzino, un capo villaggio diverrebbero momentaneamente operatori e non solo fonti poiché potrebbero procedere a pedinamenti, controlli, passa parola per staffetta sempre di sorveglianza. Lo snodo, a questo punto, è se l’intelligence tribale sia convergente in un solo punto finale o si assista alla formazione al suo interno di micro-correnti tendenti ad ostacolarsi, con ulteriore rischio di non offrire un quadro veritiero alla direzione centrale. Se all’interno dei taliban, come vedremo, esistono varie correnti possiamo immaginare il medesimo scenario per etnia, tribù e villaggio anche facente parte della stessa etnia o perfettamente in linea con i taliban.




 




α)


 





β ) Rete Haqqani


γ) Rete Pashtun (non talebana ma allineata)


δ) TTP


Lo schema mostra le due possibili strutture parallele legato (bene evidenziarlo) solo ad una previsione di scenario: un’Intelligence ufficiale e soggetta all’Emirato Islamico dell’Afghanistan e l’altra Tribale. Nella prima le strutture rispondono ai dirigenti statali per l'appunto ufficializzati dal Governo. 


Quella Tribale è certamente in simbiosi ma completamente autonoma così da poter permettere ai taliban e alleati di posizionare il loro potere in un ulteriore piano difensivo in caso il governo e gli apparati statali avessero complicazioni. Le varie linee che si intrecciano con questo tipo di Intelligence Tribale, sono a loro volta la costituzione di altre micro-Intelligence tribali. Trattandosi di un contesto estremamente fluido e mutevole bisognerà analizzare se tutte si trovino in perfetta sintonia, cosa che potremmo dubitare dai vari disaccordi ad esempio fra taliban moderati e rete Haqqani, oppure per determinati dossier. In tal caso bisognerà approfondire chi possa essere il punto di riferimento cerniera per permettere che tutte le azioni delle suddette micro-Intelligence tribali non siano discontinue ma finalizzate ad un medesimo flusso.


Etnia e Tribù non equivalgono necessariamente ad unità a priori soprattutto se giocano attori esterni. Sempre come OMCOM avevamo cercato di inquadrare il ruolo di quello che abbiamo definito Attore compensatore.


Se in una sinergia duale aumenta l'Attrito (come intenso nel settore strategico e d'Intelligence con imprevidibilità dettata da multi-fattori) potrebbero emergere problematiche a cascata che danno inizio ad un collasso operativo quanto strategico. In una interconnessione (tre o più attori) potrebbe esserci la presenza di un attore in grado di compensare, diminuire il più possibile l'attrito (divenendo de facto questo uno dei suoi ruoli). Lo sforzo per un competitore di una interconnessione, rispondente a questa caratteristica, aumenta se tale attore "compensatore" o "guardiano" si trova posizionato in uno stato di occultamento all'interno della stessa interconnessione. Verrebbero in tal modo applicate delle azioni di assestamento interne all'interconnessione senza saperne l'origine.


Se riportiamo il focus sull’Afghanistan uno dei ruoli di Attore compensatore viene coperto secondo molti analisti dall’ISI, servizio pakistano, che da lungo tempo vengono menzionati per coltivare i taliban nella piena consapevolezza però, punto che spesso molti tralasciano mettendo enfasi esattamente sull’opposto, che questi non sono attori semplici e malleabili. In un campo minato come il settore afgano ogni minima oscillazione potrebbe procedere ad effetti a cascata ed è uno dei fattori che preoccupa maggiormente il Pakistan, anche se ha sempre avuto una forte capacità di profondità d’Intelligence. 

Poniamo un esempio


Tra i taliban alcuni guardano con interesse ad allentare le tensioni con l'India. Proprio India e Pakistan potrebbero in futuro usufruire ulteriormente dell'Afghanistan per il loro attrito e quindi si comprenderà bene come i taliban saranno sempre il centro gravitazionale da adesso in seguito e come parte di questi non siano disposti ad usufruire di una monodirezione. Qui incappiamo in un altro nodo che non riguarda però i taliban quanto quelli che in questo momento vengono definiti i ribelli del Panjshir. Dobbiamo essere freddi nella valutazione, se gli USA-NATO puntava su di loro avrebbero commesso un ulteriore errore tattico-operativo nel settore, presupposto ancora più evidente per i russi.

Voci suggeriscono che a contribuire indirettamente a stroncare (possiamo dire sul nascere) la ribellione nel Panjshir, sono stati i pakistani, meglio l'ISI. Questo (se confermato) potrebbe contribuire ad alimentare nella mente dei ribelli (sparsi anche per il paese) una doppia emozione negativa: verso lo stesso Pakistan e verso gli USA che considerano traditori. L'India (paese fondamentale che troppo poco si menziona) possiede tutte le carte in regola per giocare la partita su un doppio binario (gioco d'Intelligence). Da una parte alimentare quella corrente taliban che trova conveniente dialogare (poi fanno come vogliono ma è un altro discorso) e dall'altra alimentare quella porzione di paese ostile al Pakistan. Ma la geopolitica è unica proprio per sua stessa natura. Allo stato delle cose attuali India equivale ad interessi USA in funzione anti Cina (anch'essa interessata all'Afghanistan). Un India intraprendente nel settore di nostra analisi favorirebbe anche Washington. Dello stile, se non si entra dalla porta vediamo di farlo dalla finestra.

Sorge però un altro inevitabile quesito dettato dalla realtà: a cosa serve la parte ribelle o quello che è rimasto?

Non certo, allo status quo, per una presa del potere del paese. Potrebbe servire come elemento di disturbo ai taliban per renderli ragionevoli nei vari e segmentati accordi-relazioni, usando l'antica equazione: più fai il duro e più ti posso alimentare problemi in casa.

Grande interesse sarà osservare la Rete Haqqani: saranno forse loro i guardiani perché attori come l'India non penetrino troppo nel settore e il perché è chiaro a tutti gli analisti


Metodologie per raggirare l’accordo di DOHA?


Paradossalmente a dare maggior impeto a questo tipo d’Intelligence sarà quella micro realtà d’Intelligence che potrebbe portare ad alte tensione il resto del sistema: ancora una volta la rete Haqqani, fosse solo per i stretti collegamenti e sinergie fra attori di matrice diversa e perfino in contrasto fra loro. Un passaggio dovrebbe destare preoccupazione ai vari osservatori del settore, la formazione dell’Unità Badri 313.


Solo una previsione di scenario ma deve essere presa in considerazione. 

L'unità Badri 313 dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan potrebbe essere analizzato sezionandolo così da evitare di cadere in trappole propagandistiche taliban.

1- Tralasciamo la parte visiva con M4, visori notturni, posizioni in sicura, uniformi

2- Tralasciamo la parte dove vogliono essere riconosciuti come i più addestrati (certamente hanno appreso tecniche ma i taliban sono forti perché rimangono di concezione tribale, sono ostinati, resistenti, tenaci, forgiati da guerre perenni e imparano dai propri errori ma se prendessero pieghe da esercito occidentale finirebbero male)

Tralasciamo pertanto la parte visiva e arriviamo ad un dato: si dice che vengono concepititi da un addestramento della rete Haqqani e qui entriamo nel pieno delle Interconnessioni. Partiamo dai loro campi di addestramento perché con la scusa di allestire eventuali future "caserme di formazione" per Badri 313 possono organizzare molte coperture per altri attori esterni senza imbarazzare i taliban con gli accordi di Doha. Potrebbero inserire e addestrare personale ufficialmente indirizzato al Badri 313 ma di altra provenienza?


In questo caso Intelligence Statale (dell’Emirato), Intelligence Tribale e attori di altre matrici potrebbero strutturare interconnessioni di copertura estremamente minacciose.




A integrare il primo schema proposto

 




Questo schema e quelli proposti saranno analizzati con cura nella prossima parte. Evidenzio che abbiamo esposto uno scenario di previsione sull’Intelligence tribale nel settore afgano e dobbiamo analizzarne altre (anche di sotto-classi). 




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