REPORT
2017
FONDAZIONE
ANTONINO CAPONNETTO
LA
GUERRA DI MAFIA
ITALO-CANADESE
A
cura di
Salvatore
Calleri
Giuseppe
Lumia
Simona
Trombetta
INDICE
PREMESSA
IL
PERCHE' DI UN REPORT SU UNA GUERRA DI MAFIA
LE
CARATTERISTICHE DI QUESTA GUERRA
Antefatto
storico
Principali
eventi delittuosi della guerra di mafia
Censimento
gruppi criminali presenti
SCENARI
ESISTENTI
CONCLUSIONI
PREMESSA
La
Fondazione Caponnetto da tempo cura dei Report antimafia inerenti ad
aree geografiche ben precise con l'intenzione di fotografare la
situazione presente e fornire elementi di riflessione e di analisi
utili a contrastare il crimine organizzato e/o mafioso.
Oggetto
del presente rapporto è la guerra di mafia internazionale che vede
protagonista in terra di Canada una famiglia mafiosa italo-canadese
di primaria importanza, quella dei Rizzuto, provenienti da Cattolica
Eraclea in provincia di Agrigento.
IL
PERCHE' DI UN REPORT SU UNA GUERRA DI MAFIA
Le
guerre di mafia sono oggi un fenomeno quasi assente o, se presente,
ben delimitato ad una area geografica non molto estesa. Le mafie,
nelle loro forme variamente articolate, sono in una fase
affaristico-economica così espansiva, sul piano internazionale, che
alle guerre, nella maggioranza dei casi, preferiscono gli accordi.
Non bisogna mai dimenticare che il versante militare e della violenza
è parte integrante del sistema - mafia per cui quando è necessario
ed inevitabile il ricorso alle armi non è da escludere, come è
successo a Duisburg in Germania il 15 Agosto 2007. Ciò premesso
esaminare nei suoi diversi possibili scenari ciò che sta accadendo
in quella che ha al centro i boss della famiglia Rizzuto è di
basilare importanza per capirne e prevenirne le conseguenze. Abbiamo
un precedente storico nel Nord America: la guerra castellammarese del
1930, che di colpo modernizzò la mafia italo-americana portandola
alla sua reticolare divisione in famiglie e all' organizzazione
verticistica della c.d. Commissione.
LE CARATTERISTICHE DI QUESTA GUERRA
Le
caratteristiche della guerra di mafia che vede protagonisti i Rizzuto
sono da un lato quelle classiche, dall'altro se ne discostano,
infatti solo in apparenza si presenta come una guerra d'altri tempi,
che ha lasciato sul campo tanti morti quanti non se ne vedevano dagli
anni '70 ed '80. Dietro a questa guerra, definita la seconda guerra
di mafia in terra canadese, sono in gioco interessi economici e di
potere di enorme portata alla luce del controllo del mercato
tradizionale della droga e del più innovativo mercato finanziario ed
immobiliare in piena espansione proprio in Canada.
Antefatto
storico
Dalla
recente interrogazione antimafia presentata il 20 dicembre 2016 dal
Sen. Giuseppe Lumia si evince che:
“Il
clan Rizzuto viene definito ormai comunemente la “sesta famiglia”
di New York, dopo quella dei Gambino, Lucchese, Colombo, Genovese e
Bonanno. Il boss capostipite, Vito Rizzuto, nacque e crebbe in
Sicilia, a Cattolica Eraclea (Agrigento) il 12 aprile 1901, fu il
primo della famiglia a spostarsi nel nuovo continente nel 1922,
insieme a 5 amici (Calogero Renda, Mercurio Campisi, Francesco Giula,
Giuseppe Sciortino, Vincenzo Marino), e dopo solo 8 mesi dal suo
arrivo rocambolesco in America riuscì ad ottenere addirittura la
cittadinanza americana. Impegnato fin da subito in affari malavitosi,
perse la vita alla giovane età di 32 anni, in modo alquanto brutale.
Gli autori dell’assassinio rimangono ancora ambigui, si parlò
allora con molta probabilità di boss come Max Simon, Stefano
Spinello e Rosario Arcuro, a causa di una sorta di regolamento di
conti;
nel
febbraio 1954, Nicolò Rizzuto, figlio di Vito, arrivò in Canada,
ripercorrendo le orme del padre, cercò fortuna fuori sempre dalla
Sicilia. A differenza di suo padre, Nicolò arrivò nella terra dei
laghi con la sua famiglia e subito si diresse nella grande città di
Montreal con l’appoggio di un suo caro amico, Giuseppe Cuffaro,
stabilitosi nella città canadese, un anno prima ed esperto in
riciclaggio di denaro;
la
Montreal del dopoguerra era una città aperta ed in forte crescita,
ma anche estremamente corrotta, gli scandali infatti si susseguivano
ogni giorno. Vent’anni prima degli stessi Rizzuto, un’altra
famiglia malavitosa calabrese aveva scelto Montreal, i Cotroni Di
Mammola, implicati in attività criminali, in illegalità pesanti
specialmente nel campo del traffico della droga. Agivano sotto il
benestare dei Bonanno, potente famiglia mafiosa newyorkese, che dopo
la fine della seconda guerra mondiale iniziò a rivolgere i suoi
affari anche a Montreal, specialmente nel campo del gioco d’azzardo;
con
il passare degli anni, Vito, figlio a sua volta di Nicolò, si fa
strada nel mondo criminale e la famiglia dei Rizzuto si avvicina
sempre più a quella dei Bonanno. La cittadina canadese, proprio sul
finire degli anni ’50 si stava trasformando, approcciandosi ai
traffici internazionali di eroina diretti dal Vecchio Continente
all’enorme mercato americano;
il
summit di mafia svoltosi nel 1957 presso l’Hotel des Palmes a
Palermo, cui parteciparono i boss di Cosa nostra siciliana e
americana (Lucky Luciano, Carmine Galante della famiglia dei Bonanno,
Tano Badalamenti e Tommaso Buscetta, tra gli altri), sancì la
volontà delle due organizzazioni mafiose di inserirsi nel lucroso
traffico di eroina, scalzando la ormai decadente “French
Connection”, gestita dai famosi criminali marsigliesi. L’oppio
asiatico veniva trasformato in eroina in laboratori segreti
distribuiti in Sicilia e trasportato in Canada. Da Montréal poi,
veniva smistato verso gli Usa, e in particolare a New York, dove la
domanda era sempre in costante aumento. Per ben 2 decenni l’eroina
arricchì i boss siciliani e americani, garantendosi il monopolio sul
traffico. In questa attività spiccarono i boss Caruana e Cuntrera,
guarda caso anch’essi provenienti dalla provincia di Agrigento,
proprio da Siculiana, che dista solo 16 chilometri da Cattolica
Eraclea;
Vito
si sposò nel 1966 con Giovanna Cammaleri, originaria di Cattolica
Eraclea, ma trasferita con la famiglia in Canada, a Toronto. Al
matrimonio parteciparono i boss più influenti, tra questi il
calabrese Paolo Violi. Quest’ultimo conquistò una posizione di
primo piano nella gestione degli illeciti e a Nick Rizzuto fu
concessa l’opportunità di costruire un altro avamposto della
famiglia in Venezuela, dove si trasferì nel 1973. In Venezuela Nick
poté usufruire dell’appoggio dei Caruana – Cuntrera, e in quel
territorio fu a capo dei principali business. In realtà Nick confidò
a Buscetta di aver lasciato Montreal, perché Paolo Violi lo voleva
morto, ma l’allontanamento fu soltanto fisico, perché controllava
ancora da lontano tutti gli affari e ritornava periodicamente in
Canada, senza dare troppo nell’occhio;
la
famiglia Rizzuto ed in particolare Nick, è considerato il mandante
di ben 3 omicidi (Pietro Sciarra, Francesco Violi, Paolo Violi) e da
questo momento comincia un sanguinoso conflitto per ottenere la piena
egemonia della sesta famiglia. Si tratta di una vera e propria
guerra, la prima guerra di mafia che poteva contare su enormi risorse
finanziarie provenienti dal traffico di droga e aveva come principale
obiettivo il controllo del grande affare delle Olimpiadi di Montreal
del 1976. Negli anni successivi alla morte di Violi, vinta la guerra
contro i mafiosi calabresi, i Rizzuto entrano in affari con tutti i
maggiori mafiosi siciliani, con gli esponenti della droga del sud
America ed i boss newyorkesy più importanti;
nel
1981 Nick, Vito e le loro famiglie comprarono un terreno in un
esclusivo quartiere di Montreal, li vi costruirono ampie e lussuose
case, in cui andarono a vivere, annunciando così il loro trionfale
ritorno e la loro vittoria sulle altre famiglie mafiose. Con la morte
di Frank Cotroni, gangster potentissimo, la leadership dei Rizzuto in
città era evidente. Così con i Bonanno sempre più in difficoltà,
Nick Rizzuto e il figlio Vito, realizzarono una sorte di “golpe”
a Montréal eliminando la leadership calabrese fedele a New York ed
imponendo il proprio dominio. Dalla metà degli anni Settanta i
Rizzuto, del tutto autonomi dalla supervisione dei Bonanno
(indeboliti da epurazioni ed omicidi nel tentativo di bloccare la
sempre maggiore influenza dei siciliani, gli “Zip”), si imposero
così in Canada e con il controllo di Montréal a nord e con
l’alleanza con i Cuntrera-Caruana a sud, ottennero le chiavi per il
traffico di droga verso gli Usa. I Rizzuto divennero pertanto il
tramite per i traffici di droga, stringendo una proficua e forte
alleanza con la famiglia Cuntrera-Caruana, che dall’Isola di Aruba,
sarebbe diventata l’anello di congiunzione con i narcos
sud-americani anche per i percorsi della cocaina;
le
altre famiglie della malavita newyorkese (i Gambino ed i Colombo)
erano ben consapevoli dei conflitti in essere, ma decisero di non
intervenire. Nel giro di un decennio (1975-1985) si rafforzarono così
i traffici di droga. Sempre con l’ausilio dei Cuntrera- Caruana, si
aprirono delle basi logistiche in Florida, da dove la coca veniva
smerciata verso nord, fino a Montréal e da qui spedita in Europa.
Nella direzione opposta viaggiava l’eroina. L’hashish fu un altro
affare molto lucroso. Furono aperte numerose vie di traffico: la via
libanese con il tramite delle milizie falangiste, che vendevano
hashish in cambio di armi; la via irlandese, con il tramite delle
West End Gang irlandesi operanti a Montréal; la via pakistana con la
complicità della Gang Dubois; la via libica. Talmente frequenti e
redditizi erano i traffici che la Polizia canadese, sul finire degli
anni ’80, sequestrò in 2 distinte operazioni 55 tonnellate di
hashish per il valore di 675 milioni di dollari;
Alla
droga si aggiunsero contraffazione e traffico di dollari, operazioni
e frodi bancarie, riciclaggio di denaro sporco e sembra che ci sia
stato il tentativo di mettere le mani sul tesoro dell’ex dittatore
asiatico, il filippino Ferdinand Marcos ed investimenti massicci in
Italia e in Europa, come quello sventato dalla DIA nel 2005, di
entrare nel business della costruzione del ponte sullo Stretto di
Messina, attraverso l’imprenditore Joseph Zappia, responsabile
della costruzione del villaggio olimpico di Montreal nel 1976, o le
grosse operazioni fraudolente con il fondatore della Made in Italy
Inc, Mariano Turrizi, e con componenti delle più antiche famiglie
italiane (per le due operazioni erano disponibili oltre 6 miliardi di
dollari di investimenti);
il
fautore della ricchezza e del potere della Sesta Famiglia era Vito
Rizzuto, figlio del patriarca Nick, uomo temuto e rispettato dalla
criminalità organizzata nord-americana. «Il suo lavoro consisteva
in gran parte nel farsi vedere, giusto per mostrare in giro il suo
volto e presentarsi. Il suo lavoro raramente prevedeva più di
quello». Scaltro, deciso e molto prudente, Vito, il boss gentiluomo,
riuscì a fare della sua famiglia criminale una potente e temuta
macchina di soldi, riversati in conti correnti bancari in Svizzera e
in Liechtenstein;
nonostante
le numerose indagini condotte dalla Polizia canadese, tutti i casi
giudiziari contro uno dei Rizzuto si conclusero velocemente con un
nulla di fatto. Gli interessi della Sesta Famiglia sono molto estesi,
dal Canada agli Stati Uniti, dal Venezuela alla Colombia, dalla
Svizzera, Germania e Gran Bretagna all’Inghilterra, dalla Cina,
all’Algeria, Emirati Arabi a Cuba, dal Messico all’Italia, da
Haiti al Belize. Vito Rizzuto riuscì a non essere arrestato, fino a
quando il collasso della famiglia Bonanno non lo trascinò davanti ad
un tribunale statunitense. I rapporti tra la Sesta famiglia ed i
Bonanno negli anni (dal 1995) si fecero sempre più freddi, al punto
che addirittura la sesta famiglia riuscì ad oscurare completamente,
sia per ricchezza, che per potere la famiglia Bonanno;
la
Sesta Famiglia combina le tradizioni della Mafia siciliana con una
moderna e solida struttura societaria, ne deriva così un’impresa
mafiosa forte, stabile e in costante espansione. Ha abbandonato la
superata struttura organizzativa di ordine militare, per una di
ordine più familiare (si entra a far parte della organizzazione
mafiosa non tanto con le antiche cerimonie di iniziazione, ma con
matrimoni o promesse di matrimonio). Ne deriva così un senso di
appartenenza solido, basato sulla fiducia, devozione e stima
incondizionata, che protegge la struttura stessa dai devastanti
tradimenti ed infiltrazioni. I Bonanno, infatti, messi duramente
sotto pressione dalle forze di Polizia americane, videro sgretolare
il proprio potere, e la propria stabilità. Molti boss di primo
livello dei Bonanno, ad iniziare dal capo famiglia Joey Massino,
stretto alleato di Vito e formalmente suo superiore, una volta
arrestati, decisero di collaborare con le autorità. L’aiuto di 4
pentiti di grande spessore criminale, tutti ex membri o associati dei
Bonanno, portò alla disintegrazione della famiglia, e trascinò in
rovina lo stesso Vito Rizzuto. Arrestato nella sua casa nel gennaio
del 2004, Rizzuto fu estradato negli Stati Uniti e condannato al
carcere. Attraverso un inaspettato patteggiamento e dichiarazione di
colpa gli fu applicata una pena pecuniaria;
in
contemporanea con la carcerazione del boss, la Sesta Famiglia ha
subito un duro attacco da parte della Polizia canadese, che in
diverse operazioni arrestò numerosi componenti di elevato spessore,
mettendo a rischio la fitta rete di traffici. L’organizzazione è
fortemente indebolita, ma ci sono molti importanti membri
appartenenti al clan della famiglia Rizzuto che sono rimasti immuni
agli arresti e che continuano ad operare.”
Principali
eventi delittuosi della guerra di mafia
Dall'antefatto
storico di cui sopra si rileva che il periodo 1975-1985 ha visto il
clan Rizzuto emergere come prima forza mafiosa in Canada a seguito
della prima guerra di mafia che si scatenò con l'omicidio dei Violi
e di Cotroni (ala calabrese della famiglia siciliana).
Successivamente si è assistito all'indebolimento della 5a famiglia
dei Bonanno da cui prendono il via gli stessi Rizzuto che crescono
sino al punto di diventare una potente e autonoma realtà, la "sesta
famiglia" mafiosa americana. Il clan Rizzuto si affaccia quindi
agli anni 90 come forza criminale mafiosa ben presente sul territorio
americano, dai caratteri moderni e in grado di intrattenere rapporti
con il mondo intero, dall'Irlanda ai Marsigliesi sino ai potentissimi
libanesi.
Più
di recente si scatena però una guerra proprio contro di loro. La
"seconda guerra " di mafia appunto. Vediamone i principali
momenti.
Periodo
20 gennaio 2004 - 6 ottobre 2012
20
gennaio 2004
– viene arrestato Vito Rizzuto, figlio di Nicolò e capofamiglia
del clan. Ha creato quello che viene definito il “consortium” una
sorta di consiglio tra mafie diverse.
21
agosto 2009
– viene ucciso Federico Del Peschio. Vittima da ritenersi affiliata
ai Rizzuto.
28
dicembre 2009
– viene ucciso Nick Rizzuto Jr figlio di Vito Rizzuto allora in
carcere e nipote del vecchio capofamiglia Nicolò Rizzuto. La foto
della bara d'oro con cui verrà trasportata la salma farà il giro
del mondo.
Maggio
2010
– scompare Paolo Renda, consigliere dei Rizzuto.
30
giugno 2010
– viene ucciso Agostino Cuntrera insieme al suo guardiaspalle
Liborio Sciascia. Cuntrera è stato un esponente di peso tra i
Caruana-Cuntrera di cosa nostra in Venezuela ed in Sicilia.
10
novembre 2010
– viene ucciso Nicolò Rizzuto. Il fondatore della sesta famiglia.
Un cecchino professionista gli spara mentre è in casa. Questo
omicidio rappresenta l'apice dello scontro in atto.
25
ottobre 2011
– viene ucciso Lorenzo Lo Presti, originario di Cattolica Eraclea
considerato vicino ai Rizzuto.
24
novembre 2011
– viene trovato il cadavere di Salvatore Montagna 40enne referente
della 5a famiglia dei Bonanno e originaria di Castellamare del Golfo.
E' stato ucciso per aver provato a riempire il vuoto di potere. Le
bande di motociclisti ex alleate di Rizzuto sono considerate i
responsabili. Montagna aveva probabilmente provato a ridimensionare
Desjardins.
Marzo
2012
– viene ucciso Giuseppe Colapelle di Cattolica Eraclea e Steven
Laporte figlio di un giornalista. Entrambi vicini ai Rizzuto.
17
luglio 2012
– viene ucciso Walter
Ricardo Gutierrez,
10-13
agosto 2012
– vengono uccisi Dupuy Chenier, Paul Sever Lamartine, Riccardo
Ruffolo. Non erano vicini ai Rizzuto.
6
ottobre 2012
– Esce dal carcere Vito Rizzuto. Vito Rizzuto è personaggio di
assoluto spessore a cui tocca guidare la famiglia.
Periodo
12 ottobre 2012 – 23 dicembre 2013
20
ottobre 2012
– numerosi incendi vengono segnalati a Montreal. Colpiti, sembra, i
non schierati con i Rizzuto.
6
novembre 2012
– viene ucciso Joseph Di Paulo vicino all'avversario dei Rizzuto
Desjardins.
24
gennaio 2013
– viene ucciso Gaètan Gosselin vicino all'avversario dei Rizzuto
Desjardins.
31 gennaio 2013 - viene ucciso Vincenzo Scuderi, anch'esso avversario dei Rizzuto.
31 gennaio 2013 - viene ucciso Vincenzo Scuderi, anch'esso avversario dei Rizzuto.
8
maggio 2013
– l'operazione antimafia Argo rivela i rapporti esistenti tra i
Rizzuto e cosa nostra di Bagheria.
8
maggio 2013
- Juan Ramon Fernandez e Fernando Pimentel vengono trovati i loro
cadaveri nei dintorni di Palermo. Erano in affari con i clan di
Bagheria. Probabilmente erano considerati dei traditori dai Rizzuto.
Hanno pagato per non essersi opposti a Desjardins.
8 luglio 2013 - avvelenato in carcere Giuseppe De Vito. Avversario dei Rizzuto.
8 luglio 2013 - avvelenato in carcere Giuseppe De Vito. Avversario dei Rizzuto.
10
novembre 2013
– ad Acapulco in Messico viene ucciso da un killer il boss
calabrese avversario dei Rizzuto Moreno Gallo. E' l'anniversario
della morte di Nicolò Rizzuto, il patriarca della famiglia.
18
dicembre 2013
- viene ucciso Roger Valiquette vicino all'avversario dei Rizzuto
Desjardins.
23
dicembre 2013
– muore per cause naturali Vito Rizzuto in ospedale. I funerali
fanno comprendere l'altissimo potere della famiglia Rizzuto.
Periodo
23 dicembre 2013 – oggi
22
gennaio 2014
– a Trento viene arrestato un soggetto vicino a Desjardins: Gino Di
Paola.
6
giugno 2014
- a Toronto viene ucciso Carmine Verduci esponente di rilievo della
'ndrangheta. Principali sospettati i Rizzuto anche se è possibile
una faida interna al “Siderno group”. Di questo omicidio nel
gennaio 2017 si è occupato in modo particolare in Italia il
settimanale l'Espresso.
Aprile
2015
- scompare
Jean
Claude Raymond,
presunto capo gang, sospettati i Rizzuto.
Agosto-settembre
2015
– cinque morti tra le gang di strada. Ignoti gli esecutori ed i
mandanti. Probabile un contrasto tra gruppi.
19
novembre 2015
– Leonardo Rizzuto e Stefano Sollecito vengono arrestati durante
un'operazione della polizia canadese.
10
dicembre 2015
– vengono lanciate molotov contro degli edifici collegati ai
Rizzuto.
28
dicembre 2015
– Samy Bitton di Montreal viene condannato in Israele per un
traffico di droga. Questa candanna dimostra che Montreal è in asse
con il traffico di droga anche con Israele.
15
gennaio 2016
– viene data la notizia che un ex cecchino delle forze militari
canadesi esponente dei grubbi di motociclisti è minacciato di morte
da parte dei Rizzuto.
1°
marzo 2016
– viene ucciso Lorenzo Giordano uscito da poco dal carcere.
11
maggio 2016
– operazione di polizia colpisce il clan Rizzuto con 15 arresti tra
cui Liborio Cuntrera.
27
maggio 2016
– viene ucciso da killer professionista Rocco Sollecito esponente
di rilevo della mafia montrealese. Su questo omicidio vengono fatte 2
ipotesi: eliminazione ordinata da parte degli avversari dei Rizzuto
oppure eliminazione voluta dai Rizzuto perchè da alcuni anni i
rapporti erano freddi.
30
giugno 2016
– spariscono i fratelli Giuseppe e Vincenzo Falduto. Uno dei due
temeva di essere nel mirino delle gang di strada.
1
agosto 2016
– tentativo di assassinio nei confronti di Marco Pizzi accusato di
essere un narcotrafficante. Di questo tentativo viene accusato Kevin
Rochebrun che si presume essere legato a bande di strada.
15
ottobre 2016 –
viene ucciso Vincenzo Spagnolo consigliere dei Rizzuto e persona di
peso uscito da poco dal carcere. La sua presenza era ingombrante per
diversi gruppi criminali.
19
dicembre 2016
– Raynald Desjardins viene condannato in primo grado a 14 anni per
coinvolgimendo nell'omicio di Salvatore Montagna.
5
gennaio 2017
– attentato incendiario ad attività commerciale vicina ai Rizzuto.
9
gennaio 2017
- attentato incendiario ad attività commerciale vicina ai Rizzuto.
14
gennaio 2017
– viene ucciso un giovane di 28 anni Alì Awada il cui padre era
stato ucciso nel 2012.
6 maggio 2017 - minacciata la famiglia di Francesco Del Balso, uomo considerato vicino ai Rizzuto.
16 agosto 2017 - viene ucciso Antonio De Blasio. Uomo di collegamento tra i clan e le bande di strada
30 ottobre 2017 - scompare Jacques Desjardins fratello di Raynald.
10 novembre 2017 - i figli di Lorenzo Violi rimangono coinvolti in un traffico di droga ed armi passante per Toronto. Lorenzo Violi era il boss ucciso dai Rizzuto per il controllo della famiglia negli anni 70.
Gli eventi delittuosi di cui sopra per i quali non è stato elencato il luogo sono stati commessi nella zona di Montreal, dove è in corso una crescita finanziaria ed immobiliare particolarmente consistente.
Censimento
gruppi criminali presenti
Per
poter analizzare compiutamente la situazione esistente è
fondamentale censire i principali gruppi criminali e/o mafiosi
presenti in Canada che in maniera diretta o indiretta hanno avuto in
qualche modo a che fare con la guerra di mafia in corso.
Questi
gruppi sono:
- La sesta famiglia di cosa nostra americana che fa capo alla famiglia dei Rizzuto. Di tale famiglia fanno parte molti siciliani proveniente da Cattolica Eraclea ma non solo. Vi sono membri anche canadesi, stranieri, calabresi e di altre regioni italiane. Alleati della sesta famiglia sono il gruppo dei Caruana – Cuntrera che operano anche in Ontario.
- la 'ndrangheta, presente in special modo a Toronto, che è collegata con il c.d. Gruppo italiano di Siderno, in riferimento al clan dei Commisso. In questo momento i capitali criminali grazie alla cocaina sono nelle mani della 'ndrangheta, che con la loro abilità di stare ai vertici nel traffico mondiale della cocaina, sono riusciti a radicare in Canada ben 14 locali di Ndrangheta.
- Il gruppo criminale legato alle bande di motociclisti collegati a Raynald Desjardins un tempo alleato dei Rizzuto eppoi entrato in rotta di collisione. In questo momento risultano essere molto attivi a Montreal nell'occupare il vuoto di potere esistente.
- Le gang di strada "blood e crips" che in Canada sono attive sul modello americano e che potrebbero essere coinvolte sia in modo attivo che passivo in alcuni passaggi di questa guerra di mafia. Esiste anche la possibilità che alcuni membri delle gang vengano usati direttamente nello scontro.
In
Canada sono presenti anche altri gruppi criminali che al momento non
paiono coinvolti in questa guerra.
SCENARI
ESISTENTI
Dall'intreccio
dei principali eventi criminosi emerge con chiarezza che ci troviamo
di fronte ad una vera e propria guerra di mafia italo-canadese che ha
toccato tre paesi: Canada, Italia e Messico. Una guerra inter-mafiosa
arcaica nei riti, ma al contempo moderna nella tipologia di interessi
che tocca. Il Canada rappresenta un “hub” internazionale nello
smercio per il traffico di droga, il predominio in questa area
geografica è di massima importanza. Il Canada rappresenta inoltre un
paese in crescita economica, che non ha conosciuto la crisi degli
altri paesi occidentali e ancora dalle enormi potenzialità di
sviluppo.
Si
tratta di una guerra che dura da almeno otto anni e che al momento
non risulta avere un vincitore. La situazione si può definire
liquida: vi sono stati e sono possibili più capovolgimenti di
fronte. Sicuramente essa ha avuto origine all'interno della famiglia
dei Rizzuto, dove per delle dinamiche interne il gruppo dei c.d.
Motociclisti ha tentato una scalata di potere. In questo conflitto si
è inserita anche la 'ndrangheta con il “siderno group”, forte
delle sue 14 locali e della sua capacità nella gestione del traffico
di cocaina. Tale gruppo naturalmente ha rapporti stretti con la
Calabria. Al contempo, non vanno però dimenticati nemmeno gli
stretti rapporti con la Sicilia dei Rizzuto, collegati al gotha di
cosa nostra mediante i Caruana – Cuntrera che tra l'altro hanno
avuto pure loro una vittima di spessore nel conflitto in corso.
I gruppi di motociclisti sembra peraltro che stiano
tentando di occupare la scena criminale. Occorre
comprendere cosa intende fare Cosa nostra americana, che ha avuto un
proprio ambasciatore della quinta famiglia ucciso: Salvatore
Montagna.
Pertanto
si potrebbero verificare diversi scenari:
- Il “Siderno group” prende il potere a Montreal sconfiggendo i Rizzuto e imponendosi sugli altri gruppi mafiosi.
- I Rizzuto serrano le fila per reagire e così poter restare comunque al potere.
- I gruppi di motociclisti che hanno iniziato la faida all'interno dei Rizzuto prendono il sopravvento a Montreal contando sul buon numero di soldati di cui dispongono.
- Il “Siderno group” ed i gruppi di motociclisti si alleano in funzione anti Rizzuto per poi ridividersi le sfere d'influenza, seppur in un secondo momento potrebbero entrare in conflitto per contendersi la leadership.
- Il tutti vs tutti: fase anarchica criminale post guerra di mafia inconclusa, che vede l'assenza del prevalere di alcun gruppo ben definito e con le gang di strada a giocare un ruolo maggiore.
- Viene siglata la pace tra il “Siderno group” ed i Rizzuto: le rispettive famiglie madri - ossia cosa nostra, cosa nostra americana ed 'ndrangheta - non vogliono guerre che scatenano investigazioni ed arresti e preferiscono puntare sugli affari comuni. In questo caso dovranno trovare il modo, pacifico o conflittuale, per imporre la pax mafiosa agli altri gruppi criminali.
A
prescindere degli scenari di cui sopra bisogna lavorare anche
all'ipotesi che i Rizzuto in un momento di riorganizzazione scelgano
di ritornare alla terra madre siciliana nell'agrigentino oppure nel
palermitano, dove coltivano numerosi interessi. In proposito
l'interrogazione presentata dal Sen. Lumia dice: “non
è da escludere un ritorno dei Rizzuto in provincia di Agrigento,
perché in questo momento a Toronto stanno subendo ripetuti e
sistematici colpi mortali. È da valutare se in questi anni sono già
arrivati soldi e patrimoni di questo importantissimo clan nella
provincia di Agrigento. Non è un’ipotesi peregrina chiedersi dove
siano questi soldi, quali siano gli investimenti, chi siano i loro
prestanome. È una prima pista di lavoro su cui impegnare le migliori
energie investigative italiane. Non è da escludere anche un ritorno
fisico di alcuni dei rampolli dei Rizzuto, in particolare di quella
parte borghese e professionale, che per sottrarsi alla morte potrebbe
tornare nella terra natia dei loro avi, vista come una sorta di porto
sicuro dove rifugiarsi ed attendere la fine della terribile tempesta
che li ha colpiti”.
Lo
stesso potrebbe avvenire anche con il “Siderno group” .
CONCLUSIONI
La
guerra di mafia italo-canadese è lungi dall'essere conclusa e al
momento non ha dei vincitori: la situazione appare fluida e capace di
presentare ancora numerosi sviluppi, con conseguenti capovolgimenti
di fronti. In una situazione di questo tipo occorre la migliore
collaborazione possibile tra gli inquirenti e le forze dell'ordine
italiane e canadesi, perchè non la si sottovalutati in alcun modo.
Come ci insegna la storia, le guerre di mafia hanno sempre favorito
cambiamenti che per la società si sono rivelati sempre tutt'altro
che positivi.
Fonti:
Libro
di Jean Francois Gayraud. Divorati dalla Mafia, Elliot edizioni
Commenti
Posta un commento