NEW YORK. UCCISO IL CAPO DEI GAMBINO, FRANKY CALI’. DA NON SOTTOVALUTARE. RIflessione di Giuseppe Lumia
È stato ucciso Franky Calì, il capo della Famiglia mafiosa dei Gambino di New York. La famiglia italo-americana mafiosa per antonomasia, insieme agli altri clan mafiosi dei Lucchese, Bonanno, Genovese, Colombo con la sesta famiglia, stanziata anche in Canada, dei Rizzuto. Calì è un boss in ascesa, non un anziano patriarca a fine corsa. Omicidio pertanto da monitorare attentamente. Intanto scappa subito una considerazione: come volevasi dimostrare!
1) Non esiste una divisione tra la Mafia che fa affari e la Mafia che spara... Vanno sempre insieme e di volta in volta, secondo gli stati di necessità e convenienza, decidono cosa fare...
2) Calì è un capo mafia di un certo rilievo per cui c’è da prepararsi a delle ripercussioni profonde che possono preludere ad una guerra interna o a nuovi assetti collusivi, che sono sempre altrettanto pericolosi...
3) Le ricadute in Sicilia, a Palermo in particolare, saranno inevitabili, visto che i travagli interni a Cosa Nostra vedono protagonisti anche i boss degli Inzerillo, gli “scappati”, che hanno un filo diretto con lo stesso Cali’ e con la famiglia Gambino... Bisogna monitorare i territori di Torretta, Borgetto, Partinico oltre che di Palermo e Caccamo, così come anche quelli di Trapani con il latitante, Matteo Messina Denaro, e quelli di Agrigento, con i Rizzuto, per i collegamenti collaudati con i boss Italo-Americani...
Grazie Giuseppe Lumia, lucide riflessioni su un tema che muta nel tempo, ma non riduce l'accanimento violento verso la società civile. E ancora invade tanta parte delle istituzioni, nazionali e internazionali.
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