SVIZZERA DIA RELAZIONE 2018 2° SEMESTRE





— Svizzera

La cooperazione info-investigativa con la Polizia Federale elvetica si è dimostrata particolarmente proficua ed è proseguita sia sotto il profilo del contrasto che sotto quello della localizzazione dei patrimoni della criminalità organizzata. Molto rilevanti sono stati gli scambi informativi nel corso delle riunioni, tenutesi presso la DIA  e presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale. In quest’ultima, la delegazione svizzera ha evidenziato le diverse operazioni di polizia concluse favorevolmente, nel corso degli anni, grazie all’ottima intesa con le  Autorità italiane. Questo spirito collaborativo ha consentito, nei rispettivi territori, un incisivo incremento delle capacità di contrasto alle consorterie criminali internazionali, come nel caso della richiamata operazione “Pollino”, in cui la Svizzera ha dato un significativo apporto, come membro osservatore e cooperante, sulla base di accordi di natura rogatoriale. È solo una delle ultime operazioni di polizia che, nel corso degli anni, hanno portato alla luce proiezioni della criminalità organizzata italiana  (‘ndrangheta, camorra e mafia siciliana) in territorio elvetico. Più nel dettaglio, è emersa la capacità della  ‘ndrangheta  di operare agevolmente anche in Svizzera, attraverso  cellule  in grado di riprodurre  in modo fedele lo schema organizzativo ed il  modus operandi  dei sodalizi d’origine, mantenendo con essi un rapporto strettissimo al punto che le decisioni eccedenti la c.d. “ordinaria amministrazione”,  venivano assunte dai vertici delle  cosche madri  calabresi. Non mancano, poi gli interessi di personaggi criminali siciliani nel settore delle scommesse  online, come  portato alla luce dall’indagine  “Revolutionbet - Gaming on line”,  attraverso la quale sono stati disvelati meccanismi di riciclaggio del denaro, immesso nel circuito legale mediante società  cartiere  estere, dislocate in diverse nazioni, tra cui la Svizzera. L’ operazione, eseguita tra il 14 ed il 21 novembre 2018 nelle province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e Caltanissetta, ha portato all’arresto di diversi esponenti mafiosi catanesi, responsabili di associazione mafiosa, truffa aggravata, esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa e trasferimento fraudolento di valori. Sono state, altresì, sequestrate numerose agenzie e sale scommesse. La Svizzera continua ad essere interessata anche da flussi finanziari sospetti, frutto delle attività illecite di altre formazioni criminali. Già nel mese di febbraio 2018, la DIA  di Milano e i Carabinieri di Varese avevano sequestrato,  in  diverse province italiane e nel Canton Ticino, beni per oltre 5 milioni di euro riconducibili a 2 fratelli  originari della Campania. Sono stati inoltre sequestrati conti correnti, cassette di sicurezza e titoli depositati in istituti nazionali e svizzeri.

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