CAMBRIDGE. LA SFIDA APERTA DELLA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICA NELLA LOTTA ALLE MAFIE AI TERRORISMI AL RICICLAGGIO di Giuseppe Lumia
Anche quest’anno sono stato invitato a portare il contributo della mia esperienza alla lotta all’Economia Criminale nella prestigiosa realtà dell’Universita’ di Cambridge. I migliori esperti provenienti da tutto il mondo in decine e decine di relazioni e di workshop integrano esperienze, saperi e strategie per promuovere non astratte e inconcludenti riflessioni ma per sostenere progettualità operative a servizio soprattutto degli organismi internazionali.
C’è la consapevolezza che l’Economia Criminale avanza, conquista nuovi terreni e si intreccia oramai con la stessa Economia sana. Mafie e Terrorismi ci sguazzano senza trovare ostacoli insormontabili.
Ma c’è anche la fondata convinzione che avanzano anche le più profonde conoscenze e le possibilità di sferrare attacchi senza precedenti per ottenere finalmente seri successi a vantaggio delle Economie Legali capaci di promuovere Diritti, Pace, Sviluppo Sostenibile...
Ho cercato nella relazione sintetica che vi allego di individuare i punti ancora di debolezza e naturalmente quelli di forza per avviare un cammino alla portata della sfida che tutti dobbiamo vivere e condividere...
RELAZIONE
CAMBRIDGE, 2 SETTEMBRE 2019
COMBATTERE IL CRIMINE ECONOMICO. UNA RESPONSABILITÀ CONDIVISA. Cooperazione: il trionfo della Speranza sulla Esperienza?
di Giuseppe Lumia
Grazie di cuore per avermi invitato anche quest’anno al Cambridge International Symposium per affrontare insieme la drammatica sfida del contrasto alla Criminalità Economica Transazionale.
La Criminalità Economica e con essa le Mafie e i Terrorismi sono dei sistemi sempre più integrati e globalizzati mentre le forme di contrasto pensate e utilizzate nelle Democrazie anche più avanzate rimangono confinate ancora a livello settoriale e locale.
La Criminalità Economica cresce, raccoglie, organizza e stimola anche una domanda dilagante di illegalità nei più disparati settori: dalle diffusione di droghe al commercio delle armi, dalla tratta degli esseri umani alla gestione delle scorie radioattive e dei rifiuti speciali, dalla prostituzione al gioco d’azzardo, dal traffico di opere d’arte al commercio di animali, dal crimine cibernetico al riciclaggio. Domanda e offerta di illegalità si rincorrono e si mescolano nei più svariati modi e nelle più articolate strategie.
La Criminalità Economica inoltre inquina e sempre più condiziona la stessa economia legale e gli assetti di potere non solo degli Stati autoritari ma, attraverso soprattutto la corruzione, anche delle democrazie più mature, come pure è oramai in grado di pervadere la vita quotidiana di milioni e milioni di essere umani.
L’Economia Criminale è in sostanza una sfida di portata storica per il cammino dell’umanità, pari alle altre sfide come la lotta alle disuguaglianze, alla povertà e al cambiamento climatico.
È una sfida il cui esito non è scontato. È una sfida che si può e si deve vincere. Non è semplice, ma è possibile. La Speranza alla luce delle conoscenze acquisite e delle azioni in grado di essere promosse può prevalere e finalmente affermarsi!
Le condizioni per affrontare un cammino di successo contro la Criminalità Economica sono di alto livello e variegate.
Elenchiamone alcune:
1) Innanzitutto prendere sul serio la sfida. Deve diventare una priorità progettuale e sistemica delle Agende delle Democrazie, delle Classi Dirigenti, delle Società Civili ed Economiche, dei Cittadini e in particolare dei Giovani...
2) La Sfida va sostenuta e deve avere un respiro Globale. Le vie nazionali hanno sicuramente la loro importanza, così pure la cooperazione tra gli Stati ma il vero salto di qualità è possibile farlo quando organizzeremo un percorso globalizzato, integrato dove si lavora insieme in tempo reale e con strategie e percorsi comuni...
3) Gli Organismi Internazionali devono avere un forte e chiaro mandato e sostenute con le risorse finanziarie ed umane adeguate per strutturare una risposta senza precedenti alla Criminalità Economica. In tale direzione l’ONU deve essere ripensata e riorganizzata proprio per essere il nucleo pensante e operativo della lotta quotidiana e costante alle varie forme in cui si ramificano soprattutto le attività di riciclaggio, incastonando al suo interno strutture specializzate come le F.I.U. (Financial Intelligence Units) e l’INTERPOL...
L’esperienza sia dei tanti successi sia dei diversi insuccessi non ci fanno partire da zero e ci spingono ad una dimensione progettuale che deve acquisire almeno le seguenti caratteristiche:
1) Progettualità e operatività integrata. Non esiste un percorso al singolare, risolutivo e messianico. La sola repressione è importante ma non basta. Così anche la sola prevenzione. La strategia moderna ed efficace deve essere pertanto integrata: bisogna saper coordinare e fare operare contemporaneamente il livello globale e la dimensione locale mettendo in relazione i vari aspetti: repressivo e giudiziari, economico e finanziari; sociale e culturali; politico e istituzionali. Nella integrazione sia strategica che operativa i successi possono finalmente prevalere sulle difficoltà.
2) Sviluppo Sostenibile e Legalità Democratica sono due facce della stessa medaglia. Non si può pensare di ottenere risultati permanenti e strutturali senza mettere insieme queste due dimensioni. Nella lotta alle droghe, così nel contrasto alla tratta degli esseri umani e così via. I cittadini, gli interessi legittimi devono essere resi partecipi di un percorso che migliora la qualità della loro vita e le condizioni sociali e ambientali, condizioni spesso invece strumentalizzate dalle mafie e dai cartelli criminali per sfruttare bisogni elementari, povertà diffuse e violazioni dei più elementari diritti umani e sociali...
3) Regolare la Globalizzazione. Si, deve nascere una nuova stagione della Globalizzazione. Una sorta di Globalizzazione 3.0. Dopo la prima fase, “la fase ingenua”, che si preannunciava capace di liberare energie e garantire nuove ricchezze, dopo che abbiamo conosciuto “la fase cinica” del volto ingiusto di una globalizzazione finanziaria che prevale sul lavoro e sulla produzione e diventa onnivora e distruttiva di Ambiente e Diritti è maturo il tempo per far germogliare una Globalizzazione di “Nuova Generazione”: giusta, trasparente ed ecosostenibile... Tornare indietro al primato degli Stati Nazione è una pia illusione, rimanere nello stato attuale è da irresponsabili, andare avanti per dare un nuovo profilo alla Globalizzazione è l’impegno a cui tutti siamo chiamati in causa...
In Europa un cammino si è fatto. EUROJUST con il supporto in particolare alla cooperazione giudiziaria, Europol con il supporto alle investigazioni delle forze di Polizia, le varie Direttive sui principali aspetti della lotta alle mafie e ai terrorismi. Ma non siamo ancora giunti alla costituzione sia della Procura Antimafia e Antiterrorismo Europeo sia della DIA EUROPEA (una sorta di organismo unitario di Polizia Antimafie, Antiterrorismo e Antiriciclaggio). Adesso il sequestro e la confisca dei beni, le segnalazioni sospette di riciclaggio in capo ad una vasta rete di soggetti pubblici e privati, la trasparenza dei marcati, la fiscalità sulle transazioni commerciali online devono diventare materie di livello federale, con poteri e responsabilità ben definiti, tipici di un cammino che spinge verso la stessa Unione Europea verso gli Stati Uniti d’Europa. Un cammino simile è auspicabile che si compia in America Latina, in Africa, nel Sud Asiatico, nelle Oceaniche...
Il GAFI (Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale) quest’anno compie 30 anni della propria attività promovendo Direttive importanti come la quarta del 2015/849 e l’ultima del 2018/843. Il suo scopo è contrastare proprio il riciclaggio di qualunque provenienza illecita con particolare attenzione alle mafie e ai terrorismi. È un importante organismo intergovernativo che andrebbe potenziato, diffuso e attraverso la rete da rendere sempre più autonoma dei F.I.U.(Financial Intelligence Units) ancorato meglio alla rete delle Polizie e delle Magistrature specializzate in questo campo per la prevenzione e le analisi dei vari settori economici e finanziari esposti e dei Paesi a rischio e ancora individuati come Paradisi Fiscali o Paesi Off Shore...
L’ONU si appresta alla ragguardevole meta dei vent’anni da quando nel 2000, in Italia, a Palermo, ha organizzato la Prima Convenzione Mondiale contro le Mafie e la Criminalità economica. In quella solenne occasione si sono presi impegni solenni e sottoscritti protocolli molto innovativi. A Vienna proprio nel 2018 si è avviato un primo aggiornamento grazie alla Risoluzione approvata all’unanimità. È il momento giusto per spingere in avanti il percorso intrapreso e verificare i risultati ottenuti per stabilire le nuove regole delle transazioni commerciali e finanziarie, i vari livelli di governance, le strategie di contrasto alla Criminalità Economica e ai suoi addentellati nelle mafie e nei terrorismi, per aggredire con mirati progetti-obiettivo i nuclei criminali, strutturare i percorsi di prevenzione e le risoluzioni dei conflitti, gli itinerari di pace e di salvaguardia dell’ambiente...
La Speranza nella lotta alla Criminalità Economica in conclusione può affermarsi e vincere a condizione che sia dotata di una progettualità e di una organizzazione condivisa e comune. Oggi è possibile, oggi è necessaria, oggi è una risorsa positiva e alla portata del nuovo cammino dell’Umanità intera.
Complimenti On. Giuseppe Lumia per il tuo costante impegno per la legalità !
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