Truffe: bloccate linee VPN capaci di nascondere l’identità di cybercriminali

 

 

Attacchi informatici di tipo ransomware su scala mondiale sono stati interrotti dalle polizie di diversi Paesi, che hanno sequestrato linee DoubleVPN capaci di nascondere gli ID dei Cybercriminali. L’operazione è stata coordinata dall’Europol, Eurojust e dalla procura nazionale olandese.

Anche in Italia, sotto la direzione della procura di Milano, la polizia Postale ha sequestrato un’infrastruttura di rete VPN capace di nascondere le tracce informatiche.


L’operazione di sequestro, denominata “Palmbeach”, è stata effettuata in contemporanea in diverse parti del mondo nell’ambito della piattaforma europea multidisciplinare contro le minacce criminali (Empact); i domini web sono stati sostituiti da una splash page (pagina d’anteprima dei siti in cui è presente il logo) con i loghi delle Forze dell'ordine che hanno partecipato all’operazione di Polizia.


Il servizio DoubleVPN veniva pubblicizzato su forum “non visibili” di criminalità informatica, sia russi che anglofoni, come strumento per consentire attività di ransomware e phishing al fine di mascherare la l’ubicazione e l’identità dei cybercriminali. Il servizio, ad un costo di circa 22 euro, offriva un alto livello di anonimato con connessioni VPN singole, doppie, triple e persino quadruple.

La cooperazione internazionale è stata fondamentale per il successo di questa indagine, poiché le infrastrutture critiche erano sparse in tutto il mondo.

Il Centro europeo per la criminalità informatica di Europol (EC3) ha supportato l'indagine fin dall'inizio: ha riunito tutti i Paesi coinvolti per stabilire una strategia comune e prepararli alla fase finale dell’operazione, fornendo inoltre assistenza analitica.
Nel giorno previsto per l’operazione, presso Europol, è stato istituito un posto di comando virtuale per garantire un coordinamento continuo tra tutte le autorità coinvolte nell'operazione di sequestro.

Eurojust, invece ha facilitato la cooperazione giudiziaria transfrontaliera e il coordinamento delle autorità interessate.

Tra i Paesi partecipanti oltre all’Italia, anche i Paesi Bassi, la Germania, il Regno Unito, il Canada, gli Stati Uniti, la Svezia, la Bulgaria e la Svizzera.

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