La Polizia ricorda l’agente Roberto Iavarone

 


Il 18 settembre del 1984 a Fiumicino, Roma, perse la vita l’agente della Polizia di Stato Roberto Iavarone.

Sono trascorsi 39 anni da quel tragico giorno, nel quale Roberto, che aveva solo 20 anni, venne raggiunto da due pugnalate, nel tentativo di bloccare un uomo armato di coltello, che minacciava i passeggeri in transito all'aeroporto di Fiumicino. Morì in ambulanza prima di raggiungere l’ospedale.

Una stele nel luogo dell’aggressione ricorda l’estremo sacrificio del giovane poliziotto, che perse la vita nell’adempimento del dovere. È stato insignito della medaglia d’oro al valor civile con questa motivazione “Giovane agente in servizio in un'aerostazione, richiamato dalla voce alterata di uno sconosciuto che, armato di coltello, minacciava personale e viaggiatori, non esitava, incurante del rischio cui si esponeva, a intervenire con coraggiosa e tempestiva determinazione per calmare l'energumeno e neutralizzarlo in modo incruento. Dopo aver cercato di convincere l'uomo ad abbandonare l'arma, tentava di strappargliela e, benché ferito da un colpo infertogli dallo squilibrato, non desisteva dall'ardimentoso intento. Nuovamente raggiunto da una seconda coltellata mortale, mentre tentava di sovrastare l'avversario, si accasciava al suolo pagando con la giovane vita il suo alto senso di dedizione al dovere”.

A lui sono intitolati la caserma dove ha sede la Polizia di frontiera aerea a Fiumicino dove, questa mattina, è stato deposto un cuscino di fiori in ricordo e il “Centro nazionale di coordinamento per l'immigrazione” presso la Direzione centrale dell’immigrazione e delle frontiere del Dipartimento della P.S. a Roma.

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