IL GIOCO DELLE SIGLE: Saraya Ansar al-Sunna
Di: Pier Paolo Santi & Francesco Sinatti
Questo articolo intende analizzare, soprattutto contestualizzare, con particolare rilievo la sigla Saraya Ansar al-Sunna in Siria, al centro di alcune possibili dinamiche. Da subito emerge une realtà complessa e ricca di sfumature.
Primo Passaggio: l'attuale governo siriano è controllato (nei principali gangli istituzionali) in gran parte da ex di Hay'at Tahrir al-Sham (Hts).
Secondo Passaggio: Hts risulta il sunto di un percorso che ha visto protagoniste altre sigle (sciolte forse ad arte), a partire principalmente dal Fronte al Nusra, made in al Qaeda, con altri gruppi, portando alla luce Jabhat Fath al-Sham. Quest'ultima aveva da subito precisato di non avere più un collegamento con la stessa al Qaeda.
A tal proposito tra le molte considerazioni che nutrono forti dubbi, un passaggio assai interessante è suggerito da un'articolo del 2016 della BBC news: "It is thought that the public severing of links with al-Qaeda may not be as total as portrayed, and could be a means for the group to become involved in the political process in Syria, where it is fighting forces loyal to President Bashar al-Assad." (Syria war: Who are Jabhat Fateh al-Sham?).
Terzo Passaggio: Ritorniamo al Fronte al Nusra poiché, in verità, può essere inserito, a nostro avviso, tra le "Ansar" di al Qaeda.
Quarto Passaggio: Cosa sono le "Ansar" di al Qaida?
Riportiamo uno schema eseguito per un report dell' Omcom (Osservatorio Mediterraneo sulla Criminalità Organizzata e Mafia)
(schema nell allegato)
(Occorre una precisazione per evitare equivoci: il termine Ansar è usato nell’Islam, noi ci riferiamo solo a quelle di matrice al qaeda sorte dal 2011 in poi).
Quinto Passaggio: Hts per quanto, pur negando, mantiene contatti con al Qaeda?
Quesito legittimo, visto che l'attuale leader siriano fino a poco tempo fa era ricercato per essere un noto terrorista, oltretutto leader delle nascenti formazioni siriane appena menzionate. Consigliamo, inoltre, la riflessione di molti analisti in merito a questo probabile finto (simulato) divorzio.
Sesto Passaggio: La Siria rischia di diventare un protettorato di al Qaeda?
Altra domanda legittima.
Analisi di un drammatico episodio.
Recentemente si è verificato un grave attentato terroristico contro i cristiani, a Damasco, provocando numerose vittime.
Il governo quasi immediatamente ha attribuito l'attentato al l'Isis, solo che dopo poco compare una dichiarazione di Saraya Ansar al-Sunna: siamo nuovamente entrati nel gioco delle sigle, dove chi conosce le strategie- dinamiche delle "Ansar" può riscontrare analogie di "bagaglio informativo".
Alcuni analisti riportano tale sigla vicino alle file dell'Isis, altri gli attribuiscono un posizionamento da "cane sciolto", infine altri ancora ad al Qaeda (propendiamo per questa ipotesi).
SCENARI
Ambienti jihadisti intendono destabilizzare la neo-Siria a impronta Hts considerando quest'ultimi rivali se non addirittura traditori?
Scontenti all'interno delle file degli ex Hts?
Possiamo parlare di destabilizzazione o questa contrapposizione sdogana in neo-governo da sospetti di vicinanza con ambienti terroristici al Qaeda?
La risposta potrebbe essere nella strategia "Ansar" della doppia affiliazione: il governo siriano dividerà certamente i jihadisti in due blocchi: coloro che lo sostengono perché frutto concreto di un successo e coloro che non accettano alcune prese di posizione, come un eventuale accordo con Israele o la coabitazione con le minoranze (quest'ultimo punto da mettere in discussione nel lungo periodo anche per gli Hts nel governo). Cosa di meglio, allora, che controllare entrambi gli schieramenti?
A buon intenditore poche parole ma ovviamente, bene ribadirlo, sono solo quesiti e ipotesi.
In questo articolo non possiamo trattare di tutte le "novità" dell'area ma vale ricordare che a maggio si è formato in Libano la Brigata Ahmad al Assir: anch'essa gravida da una parte di possibili conferme strategiche, dall'altra di anomalie.
Una indicazione, forse, potrebbe essere utile.
Si tratta di un paradosso, ma studiare con troppa attenzione le dinamiche delle organizzazioni e gruppi jihadisti, nel contesto della guerra civile siriana, può risultare controproducente proprio per l'altissimo utilizzo e valore dato alla tattica, mentre la strategia rimane inalterata per i quadri (anche sottotraccia) di al Qaeda.Tale dinamica spiega il motivo di alleanze e divisioni che spesso portavano a loro volta ad altri scontri fra sigle precedentemente in sinergia d'intenti. Per uscire dal labirinto siriano jihadista, dobbiamo focalizzarci sulla strategia di fondo e quella al Qaeda, come nel sahel (sempre con un Ansar: Ansar Dine tra le fondatrici del Jnim), si è dimostrata la più vincente perché DIVERSIFICATA
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