Ostia, Nettuno e il Basso Lazio: custodire i nostri territori
Cari amici, oggi vi porto a riflettere su ciò che spesso non vediamo, su ciò che sfugge al nostro quotidiano: il litorale del Lazio e le nostre comunità. Ostia, Nettuno, il Basso Lazio… territori bellissimi, ricchi di storia e di vita, ma non immuni dal veleno silenzioso dell’illegalità. Non è uno spettacolo lontano: ci riguarda tutti, come cittadini, come famiglie, come comunità. Non si tratta di paura, ma di consapevolezza e amore per la nostra terra.
Il mare del Lazio è il nostro respiro. Ostia e Nettuno, con le loro spiagge e il loro sole, sono il cuore pulsante di una regione che attira turismo, lavoro, sogni. Eppure, sotto la superficie, circola un veleno sottile. Il Basso Lazio, le province pontine, mostrano come la criminalità organizzata abbia trovato qui spazi, opportunità, porte aperte dove le istituzioni non sempre riescono a guardare.
Non parlo solo di reati visibili, ma di un’infiltrazione che tocca il tessuto economico e sociale: cantieri, immobili, concessioni balneari, piccole attività locali. Non ci sono stimmate evidenti, ma il metodo mafioso si insinua, lentamente, inesorabile. Ostia, con le sue attività turistiche, Nettuno, crocevia di storia e mare, il Basso Lazio intero, ci ricordano che il pericolo non arriva sempre da lontano: può crescere accanto a noi, silenzioso, fino a rendere difficile distinguere il legale dall’illecito.
La Fondazione Antonino Caponnetto, da anni impegnata nello studio della criminalità organizzata, ci ricorda che la risposta non può essere solo repressiva. Serve cultura della legalità, responsabilità collettiva, vigilanza continua. Serve che ogni cittadino si senta parte attiva, non spettatore.
Immaginate ciò che accade quando il mare, simbolo di vita, diventa metafora di ciò che dobbiamo custodire: ogni concessione, ogni edificio, ogni impresa è una goccia di futuro. Se lasciamo che l’illegalità dilaghi, perdiamo non solo ricchezza, ma dignità, orgoglio, senso di comunità.
Le soluzioni esistono: trasparenza negli appalti e nelle concessioni, controllo condiviso della spesa pubblica, educazione alla legalità nelle scuole, monitoraggio costante dei territori più vulnerabili. E poi, ciò che conta più di tutto: la partecipazione di ognuno di noi. Perché il cambiamento parte dalle coscienze, dalle scelte quotidiane, dal coraggio di non chiudere gli occhi.
Ostia, Nettuno, il Basso Lazio… non sono solo luoghi: sono nostri cuori, le nostre case, i nostri figli. Proteggerli significa non lasciar spazio alla paura, ma coltivare la speranza, la responsabilità, l’orgoglio di essere cittadini di una terra che merita rispetto e cura.
Luigi Mattei

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