Rifiuti: scoperto a Livorno traffico illecito Italia-Venezuela


RIFIUTI: scoperto a Livorno traffico illecito Italia-Venezuela =
 (AGI) - Livorno, 21 giu. - La Guardia di Finanza di Livorno e
 l'Agenzia delle Dogane hanno intercettato due carichi di rame
 spediti dal Venezuela all'Italia, sequestrando l'intera
 partita: 55 tonnellate di rottami. Ora si indaga per traffico
 illecito di RIFIUTI. E' il bilancio dell'operazione "oro rosso"
 effettuata in sinergia con i colleghi di Genova. I baschi verdi
 hanno individuato due container nei quali era stato dichiarato
 contenere 55.193 kg di 'pacas de cobre', letteralmente 'balle
 di rame'. I contenitori, da tempo giacenti nel porto di
 Livorno, sono stati sottoposti a visita doganale riscontrando
 che le merci erano costituite da cascami, fili, cavi e rottami
 metallici prevalentemente di rame raccolti in balle fascettate,
 che non apparivano adeguatamente trattati e bonificati. I
 tecnici Arpat (l'agenzia Agenzia regionale per la protezione
 ambientale della Toscana ndr), una volta intervenuti hanno
 classificato le merci come 'RIFIUTI delle operazioni di
 costruzione e demolizione: rame, bronzo, ottone'. Riscontrata
 l'assenza della documentazione accompagnatoria prevista dalla
 normativa comunitaria in materia di RIFIUTI e delle
 certificazioni che potessero attestare il recupero del
 materiale raccolto e la perdita della natura di rifiuto, sono
 stati segnalati alla locale Procura della Repubblica gli
 amministratori delle tre societa' coinvolte nella spedizione,
 per concorso nel reato di traffico illecito di RIFIUTI, mentre
 i due carichi di rottami, del valore di oltre 300.000 euro,
 sono stati sequestrati in forza del provvedimento emesso dal
 pubblico ministero titolare dell'indagine. I due carichi
 risultano spediti dal Venezuela a nome di una societa'
 statunitense con sede in Florida ed erano chiaramente destinati
 all'importazione in Italia da parte di una societa' di diritto
 elvetico per il tramite di altra impresa italiana, sua
 rappresentante fiscale sul territorio nazionale. A nulla e'
 valso il tentativo di variare la destinazione finale dei
 carichi di merci operato, al fine di evitarne il sequestro,
 tramite una tardiva emissione di documenti di transito
 comunitario con destinazione finale Hong Kong. Secondo gli
 investigatori, se non intercettati, i rottami metallici
 sarebbero stati destinati alla fusione presso una fonderia
 veneta.(AGI)
 Com/Mav
 210922 GIU 19
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