Riciclaggio, mala finanza e camorra. Sequestrati tre milioni a due “colletti bianchi”.

Questura  di  Milano Divisione  Anticrimine COMUNICATO  STAMPA Guardia  di  Finanza Comando  Provinciale  di  Milano 

Riciclaggio,  mala  finanza  e  camorra.  Sequestrati  tre  milioni  a  due  “colletti  bianchi”. La  Divisione  Anticrimine  della  Questura  di  Milano  e  il  Gruppo  della  Guardia  di  Finanza  di Milano  hanno  dato  esecuzione  a  due  decreti  di  sequestro  antimafia  emessi  dal  Tribunale di  Prevenzione,  su   proposta  congiunta  del  Procuratore  Distrettuale  Antimafia  e  del Questore  di  Milano. Il  primo  dei  due  provvedimenti  ha  riguardato  B.S.,  avvocato  del  foro  di  Milano,  condannata nel  2018  per  riciclaggio,  avendo  realizzato  sofisticate  attività  di  “ripulitura”  dei  proventi illeciti  del  boss  di  camorra  Vincenzo  Guida,  per  mezzo  di  alcuni  conti  correnti  in  Svizzera. Vincenzo  Guida  è  stato  il  promotore  di  un  sodalizio  criminale  strettamente  collegato  alla c.d.  “nuova  famiglia”  della  camorra  napoletana,  in  passato  arrestato  e  condannato  per aver  realizzato  a  Milano  un  giro  di  usura  su  larga  scala  meglio  noto  come  “Banca  della Camorra”. In  precedenza,  l’avvocato  era  stato  coinvolto  nell’operazione  “Liotro”  della  DDA  di  Milano  relativa  all’omicidio  del  pregiudicato  Salvatore  Forciniti  del  1992  –  perché  accusato  di  aver “preparato”  la  deposizione  di  un  testimone. Sempre  a  seguito  di  tale  operazione,  B.S.  è  stata  indagata  per  associazione  di  tipo mafioso,  venendo  accusata  di  aver  svolto  il  ruolo  di  intermediario  negli  affari  del   clan Guida,  relativi  all’acquisizione  di  alcuni  locali  del  milanese. Successivamente,  è  stata  denunciata  anche  per  corruzione  in  atti  giudiziari,  per  aver esercitato  pressioni  su  un  parlamentare  affinché  quest’ultimo  intervenisse  sui  giudici chiamati  a  decidere  in  merito  alla  colpevolezza  di  Vincenzo  Guida.
Tali  giudizi,  pur  terminati  con  l’assoluzione  per  insufficienza  di  prove,  hanno  comunque evidenziato  la  pericolosità  sociale  della  professionista  nonché  i  legami  –  personali  e professionali  –  che  la  legano  alla  figura  di  Guida  e  al  suo  sodalizio  criminale. Ad  oggi,  pende  a  carico  di  B.S.  un  altro  procedimento  penale  per  un  reato  di  falso commesso  in  relazione  a  un  atto  di  compravendita  immobiliare,  con  il  quale  l’avvocato avrebbe  tentato  di  giustificare  le  giacenze  presenti  sui  conti  correnti  elvetici  utilizzati  per riciclare  il  denaro  del  clan. Il   secondo  provvedimento  di  sequestro  è  stato  invece  irrogato  nei  confronti  di  G.R., compagno  e  convivente  di  B.S.,  oggetto  di  numerose  indagini  di  polizia  giudiziaria,  e condannato  in  via  definitiva  per  bancarotta  fraudolenta  e  reati  tributari. Specializzato  nel  trarre  ingenti  guadagni  pilotando  i  fallimenti  delle  proprie  società  –  che emettevano  fatture  per  operazioni  inesistenti  e  omettevano  il  versamento  degli  oneri contributivi  e  fiscali,  anche  mediante  indebite  compensazioni  con  fittizi  crediti  d’imposta  G.R.  e  i  suoi  complici  avevano  realizzato  un  complesso  sistema  fraudolento,  che prevedeva  l’avvicendarsi  di  più  società  e  l’intestazione  delle  relative  quote  a  prestanome senza   fissa   dimora   o   extracomunitari,   al   fine   di   ostacolare   qualsiasi   iniziativa dell’Amministrazione  finanziaria. Le  approfondite  indagini  patrimoniali  svolte  dalla  Divisione  Anticrimine  e  dal  Gruppo  della Guardia  di  Finanza  hanno  rivelato  gli  ingenti  profitti  illeciti  dei  due  soggetti,  grazie  ai  quali gli  stessi  hanno  condotto  un  tenore  di  vita  del  tutto  sproporzionato  rispetto  ai  redditi  da  loro dichiarati. Pertanto,  è  stato  richiesto  ed  ottenuto  il  sequestro  di  beni  che  non  solo  sono  stati acquistati  con  denaro  di  provenienza  verosimilmente  illecita,  ma  la  cui  disponibilità  è apparsa  del  tutto  ingiustificata  in  considerazione  delle  entrate  dei  due  professionisti. In  particolare,  sono  stati  sequestrati:–due  conti  correnti  svizzeri,  denominati  “Mago  Merlino”  e  “Vedri  Investment  SA”, riconducibili  a  B.S.,  con  le  relative  giacenze;–un immobile  di  lusso  sito  nelle  vicinanze  dell’Arco  della  Pace,  con  cantina  e  due  box auto,  riconducibile  nella  disponibilità  di  G.R. Il  valore  complessivo  del  sequestro  è  di  circa  3  milioni  di  Euro. Spetterà  ora  ai  due  conviventi  dimostrare  che  i  beni  in  questione  siano  stati  acquistati  con denaro  di  provenienza  lecita  e  riconducibile  alle  loro  attività  professionali.  Se  ciò  non accadrà,  i  due  provvedimenti  andranno  a  consolidarsi  in  una  confisca  antimafia,  e  i  beni sequestrati  saranno  sottratti  al  circuito  dell’economia  criminale  per  essere  destinati  in favore  della  collettività. 

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