Silp Cgil Toscana: No all’abolizione dell’ergastolo ostativo
Losacco, Annullare l’ergastolo ostativo non significa reinserire un individuo nella società disciplinata e tutelata dalle leggi costituzionali, bensì restituirlo a quella “società” a cui sente di appartenere e da cui non si è mai dissociato, con buona pace dell’unica condizione posta a salvaguardia dell’istituto giuridico in questione, la collaborazione con le istituzioni.
Firenze 12.04.2021- “In questi giorni si sta svolgendo un dibattito sulla questione riguardante l’art. 4 bis della Legge sull’ordinamento penitenziario “divieto di concessione dei benefici e accertamento della pericolosità sociale dei condannati per taluni delitti”, il cosiddetto ergastolo ostativo, destinato ai condannati in via definitiva per reati di mafia o terrorismo, all’esame della Corte Costituzionale che a breve dovrebbe decidere.
Il detenuto per associazione mafiosa non è un detenuto comune, nasce ed opera in un sistema regolato da leggi proprie, codificate da una tradizione scandita da riti ormai centenari, basato su gerarchie rigide e ben strutturate, sistema da cui non ci si può affrancare senza incorrere in una condanna a morte. Non esiste ripensamento e l’affiliato sviluppa un profondo senso di appartenenza a quello che in tutto e per tutto è un apparato che trova una radicata ragion d’essere nel contrapporsi allo Stato ed alle sue istituzioni ufficiali.
Annullare l’ergastolo ostativo non significa reinserire un individuo nella società disciplinata e tutelata dalle leggi costituzionali, bensì restituirlo a quella “società” a cui sente di appartenere e da cui non si è mai dissociato, con buona pace dell’unica condizione posta a salvaguardia dell’istituto giuridico in questione, la collaborazione con le istituzioni.
Ecco perché è pericoloso concedere anche a questa categoria di detenuti la possibilità di godere dei benefici previsti, perché verrebbe meno il loro valore fondante e cioè che alla base vi sia un ripensamento, un percorso di sincera espiazione e di collaborazione, altrimenti il rischio è quello di promuovere un messaggio di forza per la mafia e di debolezza dello Stato, senza mettere in conto il sacrificio di chi la mafia l’ha combattuta sacrificando la propria vita, come magistrati, poliziotti ed altri servitori dello Stato, nonché, indirettamente, anche la vita di chi è si è trovato sulla loro strada, tra cui donne, bambini , incolpevoli, che invece non hanno e non avranno mai, una seconda possibilità. Per tutto questo il Silp Cgil Toscana dice no all’abolizione dell’ergastolo ostativo”
Lo dichiara Antonio Losacco segretario Silp Cgil Toscana
Commenti
Posta un commento