La collaborazione tra Polizia di Stato italiana e Dipartimento di polizia di Lubiana (Slovenia) ha portato al buon esito di un’attività investigativa che ha avuto per oggetto un gruppo criminale specializzato nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’organizzazione si occupava di far entrare, in Italia e in altri Paesi dell’Unione europea, clandestini provenienti da Turchia, Iraq, Iran, Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, Somalia, i quali, passando attraverso Turchia, Grecia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, arrivavano fino alla Slovenia.
L’indagine, iniziata nel luglio dello scorso anno, è stata attivata sul nostro territorio da un Ordine investigativo europeo richiesto dalla magistratura slovena, grazie al quale la Procura della Repubblica di Trieste ha coordinato l’attività svolta dalla Squadra mobile, d'intesa con il Servizio centrale operativo, e dal Settore di Polizia di frontiera triestini.
L’attività investigativa ha portato ad accertare, in Slovenia, 26 episodi di immigrazione clandestina, in occasione dei quali sono stati trasportati 108 immigrati; per questi reati sono state arrestate sette persone, mentre altre cinque sono indagate in stato di libertà.
Sul versante italiano sono stati documentati otto episodi di immigrazione clandestina, durante i quali la Polizia di frontiera ha bloccato 31 immigrati lungo i valichi del confine italo-sloveno e nei boschi tra Trieste e Gorizia. Durante uno di questi episodi è stato arrestato un cittadino afgano, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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