LOTTA ALLA MAFIA NEL 2021 – PROSPETTIVE
Oggi ci troviamo nel momento più buio degli ultimi trent'anni. La lotta alla mafia non è più un tema che trova spazio politico o che viene trattato. Bisogna essere chiari sul punto.
In questo periodo storico trovano spazio due luoghi comuni molto forti che hanno indebolito la lotta alla mafia.
La lotta alla mafia la dobbiamo lasciare solo alle istituzioni preposte, ossia alle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura
Una parte delle istituzioni e del ceto politico guarda con fastidio chi si batte contro la mafia e la sua cultura senza essere un membro dell’apparato giudiziario o investigativo. Ovviamente sbagliano e cadono in un tranello mafioso, in quanto la forza della lotta alla mafia sta proprio nel fatto che antimafia sociale ed istituzionale sono due facce della stessa medaglia. Tra l’altro è bene ricordare che l’antimafia istituzionale, rispetto a quella sociale, sconta un ritardo di decenni. Con l’unica eccezione del Prefetto Mori. Contadini, sindacalisti e giornalisti hanno anticipato nel secondo dopoguerra le istituzioni, sollecitandole e opponendosi ai loro silenzi. Chi si serve di questo luogo comune divide l’antimafia, e la mafia ne gode. Il giudice Caponnetto ha ben mostrato con il suo esempio la sintesi perfetta e possibile delle due diverse facce della medaglia.
Mafia ed antimafia sono la stessa cosa
Questo luogo comune è relativamente recente. Dietro la sua nascita e la sua diffusione potrebbe nascondersi la mafia stessa, che subisce da anni le conseguenze del contrasto efficace di forze dell’ordine, magistrati e società civile che le si oppongono. Taluni hanno generalizzato qualche errore o la disonestà di chi era preposto al contrasto e hanno alimentato questo luogo comune, provocando enormi danni e pericoli gravissimi per chi combatte la mafia. La delegittimazione del movimento antimafia nel suo complesso costituisce un regalo prezioso alla mafia che, probabilmente, non avrebbe sperato in un dono così grande. Equiparare mafia e antimafia favorisce l’isolamento e abbatte gli anticorpi culturali della parte più sana della società, relegando la lotta alla mafia agli ultimi posti dell’agenda politica e sociale.
TESORONE DA 3000 MILIARDI DI EURO
Oggi in piena pandemia covid nonostante gli allarmi lanciati dall'Europol e dalla DNA siamo di fronte alla totale sottovalutazione del problema, basti pensare all'enorme tesorone che è a disposizione delle mafie italiane all'estero.
Il recente caso di soldi riconducibili su conti esteri trattati dal quotidiano “domani” recentemente che ha trovato spazio sui media nazionali solo per 24 h che si basa su una informativa della Polizia di Stato di Reggio Calabria, ha permesso di quantificare in circa 500 miliardi di euro di cui oltre il 20% liquidi, il giro di affari di un broker usato da gruppi criminali campani, calabresi e siciliani anche se ancora il caso è aperto e non ci sono condanne e non è chiaro neppure se ci sono indagati. Il dato dei 500 miliardi è però emerso in modo netto dalle intercettazioni di cui alla informativa e pertanto è plausibile. A livello internazionale esistono diversi broker delle organizzazioni criminali italiane e la Fondazione Caponnetto insieme all'Omcom ritiene che all'incirca il valore del c.d. tesorone sia presumibilmente pari a 3.000 miliardi di euro.
Di fronte a un valore del genere che permetterebbe di risanare il debito pubblico italiano non si può che rimanere esterrefatti dal silenzio attorno a tale questione.
Nel 2021 torneremo più volte sull'argomento ma siamo di fronte ad una Italia divorata dalla mafia.
RIFLESSIONE SULLA MAFIA SANITARIA
La mafia ai tempi del covid, si occupa in particolare del riciclaggio, dell'usura e delle acquisizioni commerciali. Cose abbastanza note purtroppo. Al contrario la cosiddetta mafia sanitaria ossia la mafia che si occupa di sanità non è un tema sufficientemente trattato.
Pochi lo ricordano ma da anni la mafia si occupa delle farmacie/parafarmacie tant'è che ci sono oramai numerose inchieste in corso.
Le farmacie hanno un ruolo importante nel territorio e per questo sono appetibili.
Il traffico dei farmaci veri o falsi, delle bombole di ossigeno ed i furti sono un business che fa gola ai mafiosi..
Un altro settore quindi su cui stare attenti sarà la distribuzione dei vaccini, sia influenzali che soprattutto quelli covid. Bisognerà prestare molta attenzione ai trasporti dei vaccini covid nel momento della distribuzione..
Un altro rischio corrente è quello degli appalti nelle forniture sanitarie dove la fretta dovuta alla emergenza ha favorito i clan e le truffe. Le inchieste in proposito sono numerose.Non rimane che affrontare la gestione delle ASL e degli ospedali che a volte sono in mano alle mafie specie dove controllano il territorio e grazie alle nomine di professori e primari a loro vicini. In fondo ma non per importanza non bisogna dimenticare il traffico di ambulanze, diffuso soprattutto al sud che è una vera piaga sociale
In conclusione la mafia sanitaria si occupa di:
- farmacie/parafarmacie
- traffico di farmaci
- commercio dei vaccini
- appalti nelle forniture
- gestione ASL ed ospedali ed ambulanze
In conclusione se non aumenterà la consapevolezza della questione siamo messi proprio male..
SETTORI D'INTERVENTO DELLE MAFIE IN TOSCANA IN TEMPI DI PANDEMIA
Il modello economico toscano basato su turismo, ristorazione e settore alberghiero risente in modo particolare della pandemia e di conseguenza ci troviamo di fronte ad un aumento del rischio di infiltrazione criminale e/o mafiosa vista la inevitabile debolezza economica.
Elenco dei rischi economici e sociali:
usura
riciclaggio mediante acquisizione attività
infiltrazioni criminali nelle proteste miranti ad assumere informazioni su chi è in difficoltà
aumento delle dipendenze e del consumo di droga collegato al periodo pandemico
TEMA DA TRATTARE IN TOSCANA NEL 2021 – MAFIA NIGERIANA
In Toscana si deve affrontare in modo approfondito, oltre ovviamente a tenere nella debita considerazione tutte le mafie, la questione della mafia e/o criminalità organizzata nigeriana ampiamente sottovalutata nella nostra regione.
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