Mafia a Malta - Relazione Dia 2024


 Malta 

Malta è risultata altamente vulnerabile all’infiltrazione della criminalità organizzata soprattutto nell’industria del gioco d’azzardo, in particolar modo le scommesse on-line.

In tale ambito, il 30 gennaio 2024 è stata data esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale della confisca beni emessa, dal Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di un imprenditore nel settore dei giochi e delle scommesse online la cui figura era emersa nell’operazione “Galassia”, ove era stato individuato un sofisticato ed altamente remunerativo sistema criminale, finalizzato all’illecita raccolta di scommesse on-line, avente la base decisionale e operativa a Reggio Calabria e ramificazioni anche all’estero tramite società con sedi a Malta, in Romania, in Austria e in Spagna. Tali società avrebbero agito mediante un sistema di guadagno a “cascata”, dal master, vertice della piramide e promotore dell’organizzazione, all’end user, il giocatore finale. L’associazione in parola avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta, alla quale garantiva una parte dei proventi in cambio di protezione e diffusione dei brand on line e in esercizi commerciali locali. Infine, i punti affiliati trasferivano le somme incassate alla direzione amministrativa dell’associazione allocata all’estero, sottraendole all’imposizione fiscale italiana. Quanto alle società con sede legale in Austria e Malta, esse, di fatto, avrebbero operato in Italia attraverso una stabile organizzazione, costituita da plurimi punti commerciali distribuiti sul territorio e dediti alla raccolta di puntate su giochi e scommesse, attraverso siti non autorizzati, tra i quali quelli gestiti dai proposti.

Negli ultimi anni, l’isola di Malta, strategica per la sua collocazione geopolitica, ha attratto gli interessi economici di imprenditori e liberi professionisti, ma anche quelli della criminalità organizzata, in ragione dell’esistenza di regimi fiscali molto vantaggiosi e di una burocrazia quasi inesistente.

Il territorio maltese è stato rifugio di un soggetto latitante (genero del defunto boss corleonese Salvatore RIINA), localizzato dalla DIA e arrestato l’8 febbraio 2024 da personale della polizia maltese.

Il 26 settembre 2024, la Guardia di Finanza di Catania ha eseguito due misure cautelari personali e reali nei confronti di 9 persone, ritenute responsabili, a vario titolo dei reati di traffico organizzato e spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità. 

Gli approfondimenti hanno consentito di delineare la struttura di due distinte consorterie criminali, accertandone il modus operandi caratterizzato da collaudati e consolidati stratagemmi finalizzati all’importazione sul territorio nazionale ed esportazione verso l’isola di Malta di sostanze stupefacenti e psicotrope nonché alla vendita al dettaglio nelle locali piazze di spaccio. Nel dettaglio, un primo sodalizio sarebbe stato operativo nell’hinterland etneo e nella provincia di Siracusa, ma con propaggini transnazionali, occupandosi direttamente dell’approvvigionamento, anche mediante importazione dalla Spagna, di stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana, effettuandone i relativi trasporti sia verso l’Italia che verso Malta. In tale contesto sarebbero emersi rapporti d’affari del sodalizio anche con un soggetto condannato per intraneità al clan “CAPPELLO-BONACCORSI”, il quale sarebbe risultato uno degli investitori in relazione ad alcuni carichi di marijuana. Il secondo gruppo criminale avrebbe sfruttato la capacità dell’altro sodalizio di movimentare importanti quantitativi di stupefacente per occuparsi della gestione della vendita al dettaglio del narcotico nelle locali piazze di spaccio della provincia etnea e aretusea.

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