
Arrestato a Barcellona il cittadino cinese evaso dalla Questura di Prato.
Nella tarda serata di ieri, è stato arrestato a Barcellona un trentottenne cittadino cinese, punto di riferimento della criminalità sinica pratese e milanese nello smercio dello stupefacente, ricercato in esecuzione di due mandati di arresto europeo emessi dall'Autorità Giudiziaria di Prato, evaso l'11 luglio scorso in maniera rocambolesca dalla Questura di Prato, ove si trovava in stato d'arresto, eludendo la sorveglianza in atto.
Coordinate dalla Procura della Repubblica di Prato, le immediate e articolate attività di indagine - che hanno trovato nelle attività intercettive e nell'impiego della strumentazione tecnica l'elemento trainante - hanno consentito agli investigatori della Squadra Mobile di Prato e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, con il supporto operativo della Polizia Nazionale Spagnola, che ha operato tramite il Grupo Fugitivos della Comisarìa Judidicial e il Grupo Fugitivos de Barcelona, di arrestare il cittadino cinese, in via Carrer de Sant Antoni, nel quartiere residenziale Sants della città di Barcellona.
Le investigazioni che sono state avviate a seguito della sua evasione, hanno permesso di ricostruire il percorso dell'evaso, il quale, nel tentativo di sfuggire alla giustizia, ha attraversato l'Europa. Si è, infatti, recato prima in Belgio, poi in Spagna, per rientrare nuovamente in Belgio, raggiungere ancora una volta la Spagna, dirigersi in Francia (a Perpignano e Le Boulou) per rientrare da ultimo in Spagna, a Barcellona, dove si è conclusa la sua fuga, dopo appena due mesi di latitanza. Una latitanza resa possibile dalla vasta rete dei contatti e delle coperture di cui latitante ha dimostrato di disporre nella provincia di Prato e in Europa in seno alla comunità cinese.
Le attività di indagine transnazionale si sono basate sull'impiego degli strumenti di cooperazione internazionale, che hanno attivato la collaborazione delle autorità giudiziarie e di polizia belga e spagnola; strumenti veicolati attraverso i canali della struttura Eurojust e del Servizio di cooperazione internazionale di Polizia. Le investigazioni si sono nutrite del supporto tecnico soprattutto della Squadra Mobile della Questura di Prato e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della sua articolazione territoriale fiorentina (Sisco), i cui appartenenti sono stati autorizzati a lavorare direttamente in Belgio e in Spagna.
Il profilo criminale dell’arrestato
In Italia da circa 10 anni, epigono della cultura criminale economica mitteleuropèa cinese radicata in Europa, secondo la prospettazione accusatoria, il cittadino cinese ha sempre soggiornato clandestinamente beneficiando di consistente disponibilità di denaro e di alloggi messi a disposizione dalla fitta rete dei suoi collaboratori, che nel tempo lo ha agevolato e favorito nella sua attività di introduzione dello stupefacente nei mercati della droga sintetica - facendolo diventare un rilevante fornitore degli avventori dei Karaoke TV ("KTV") di Prato, locali frequentati da cittadini cinesi dove vengono consumate droghe liberamente e offerte prestazioni sessuali a pagamento - nonché di contraffazione e di ricettazione.
Con precedenti per smercio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, ricettazione e reati contro il patrimonio, gravato da un ordine di custodia cautelare emesso dal GIP di Prato, il 2 febbraio 2024, mentre era sottoposto alla misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, il cittadino cinese, a seguito di perquisizione, veniva trovato in possesso di metanfetamina, di un coltello a serramanico, di una pistola semiautomatica marca Amadini Sandro, modello Sentry, cal 45, con 5 colpi in argento dello stesso calibro inseriti nell'arma, di varie armi bianche (due macheti, un pugnale e quattro coltelli di varia natura), di una fiamma ossidrica artigianale, di un trapano a manovella, di due piedi di porco della lunghezza di sessanta centimetri e di una tenaglia. Dai suoi telefoni emergevano una serie di contatti e interlocuzioni che hanno permesso di appurare come lo stesso fosse un punto di riferimento per quella parte della comunità cinese che si dedica allo smercio di sostanze stupefacenti, avvalendosi di collaboratori che provvedono al confezionamento e alla loro consegna, nonché per la compravendita di documenti contraffatti, di abbigliamento e di accessori di lusso di provenienza delittuosa.
Come ricordato, il 10 luglio scorso il cittadino cinese era stato rintracciato dagli uomini della Squadra Mobile di Prato all'interno di un appartamento a Prato e tratto in arresto assieme alla propria moglie, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Prato, e in quanto all'interno della casa sono stati sorpresi in possesso di mezzo chilo di droghe sintetiche, cocaina e circa quattromila euro in contanti, oltre a un passaporto di Taiwan con timbro di ingresso nell'area Schengen falso. Mentre si trovavano entrambi in stato di arresto presso i locali della Questura di Prato, sebbene ammanettato, il predetto riusciva a liberarsi delle proprie manette di sicurezza alle quali era assicurato e a darsi alla fuga, così dimostrando la sua notevole capacità di eludere i controlli. Un'evasione agevolata anche dalle consistenti carenze di organico rispetto ai molteplici impegni che oberano la Squadra Mobile di Prato, organo investigativo centrale nelle investigazioni dirette dalla Procura di Prato.
La rete dei fiancheggiatori e l'individuazione dell'evaso
La ricostruzione delle fasi successive alla sua fuga ha permesso di ricostruire la fitta rete di fiancheggiatori, posizioni che sono al vaglio degli inquirenti, che hanno consentito all’evaso prima di lasciare l'Italia, e poi di fornirgli l'aiuto e il denaro necessario per finanziare la sua latitanza, che gli investigatori hanno ricostruito seguendo gli indizi del suo passaggio tra le città di Anversa, Bruxelles, Perpignano, Le Boulou e, soprattutto, nella città di Barcellona, dove ieri sera si è conclusa la sua fuga. L'individuazione del telefono nella sua disponibilità, ricevuto da uno dei suoi sodali, subito dopo la sua evasione, debitamente intercettato in Italia, in Belgio e in Spagna, l'analisi dei tabulati telefonici delle utenze che è risultato utilizzare, unitamente al riconoscimento della sua persona al gate dell'aeroporto di Bruxelles, mentre si stava imbarcando su volo del 12 agosto 2025, ore 22,05, diretto a Barcellona, ha reso possibile la sua individuazione e localizzazione. La consultazione della lista di imbarco ha consentito di appurare che il cittadino cinese è risultato viaggiare sotto falsa identità e con documenti falsi. La successiva analisi dei tabulati telefonici e delle celle telefoniche ha confermato la sua presenza all’aeroporto di Zaventem (l'aeroporto centrale di Bruxelles) e dell'itinerario che lo ha portato a sbarcare nella città di Barcellona.
Nella giornata di ieri, a seguito della analisi delle celle agganciate dal telefono con utenza italiana nella sua disponibilità, ha portato gli investigatori a restringere l’area di ricerca individuata nella zona in cui è stato tratto in arresto, a seguito di appositi servizi di osservazione e pedinamento.
La presunzione di non colpevolezza
La responsabilità dell'arrestato e dei soggetti che risultano aver favorito la sua clandestinità dovrà essere rigorosamente vagliata nelle successive fasi del procedimento. In virtù della presunzione di non colpevolezza, i medesimi potranno considerarsi colpevoli solo sulla base di una sentenza passata in gi
02/09/2025
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