35° VERTICE ANTIMAFIA - INIZIATIVA SU EUROPA FEDERALE








Mafia e narcocriminalità a Firenze-Prato


RICICLAGGIO DENARO SPORCO

I SETTORI COLPITI SONO:

• RISTORAZIONE
• ALBERGHI
• B&B
• RIVENDITORI CON NEGOZI SENZA ACQUIRENTI
• ATTIVITÀ VARIE

Le 5 domande che bisogna porsi per capire e comprendere se siamo di fronte ad un caso di riciclaggio sono:

• Chi è? Non bisogna vergognarsi o esser timidi se si vuol capire con chi si ha a che fare. Se una persona magari è pure reticente.
• Cosa fa? Il mestiere scelto di chi dal nulla compare in un territorio può essere significativo, soprattutto davanti a tipologie di attività dietro cui spesso si nascondono gli interessi della criminalità mafiosa e non (alberghi, compro oro, ristorazione e così via).
• Da dove prende i soldi? In molte città chi prende determinati locali in affitto e impiega mesi prima di aprire, oppure chi paga affitti spropositati in zone prestigiose e non ha clienti, è in odore di riciclaggio.
• Da dove viene? Il luogo di provenienza è pure importante. Se un individuo viene da zone ad alta densità mafiosa potremmo essere di fronte a tre tipologie:

1) potrebbe trattarsi di qualcuno onesto e in fuga, che si allontana da un territorio che non offre alcuna opportunità oppure solo guai a chi è onesto, costringendolo sotto la cappa pesante della mafia;
2) oppure un mafioso da annoverare tra i cosiddetti perdenti in qualche faida;
3) oppure qualcuno che investe i soldi dei clan.

• Di chi si circonda? In alcuni casi, seppure non sempre, i soggetti mafiosi e non in gita da altre parti non perdono le loro abitudini, e ciò via via li rende visibili ad occhi attenti.

Attualmente oltre a numerosi clan italiani presenti storicamente dobbiamo analizzare cosa fanno i gruppi cinesi arrivati in modo silenzioso ma visibile persino in centro a Firenze dove hanno fatto numerose acquisizioni. Ovviamente non è detto che siano tutte dei clan ma una parte sicuramente si essendo in diversi in fuga dai pronto modo.
Occorre monitorare poi i gruppi albanesi finiti nel mirino della gdf a metà del 2024 con una trentina di locali sotto osservazione in pieno centro a Firenze.

MAFIA CINESE

Le mafie si evolvono e si adattano. In uno scenario complesso come quello odierno sia da un punto di vista geopolitico, che strettamente economico, le analisi criminali devono essere orientate a capire quali possono essere gli scenari possibili per arrivare ad un contrasto preventivo, quello che in gergo si chiama “lotta alla mafia del giorno prima”. Una domanda che ci dobbiamo porre è quale forma stanno scegliendo le organizzazioni criminali e quali sono le forme mafiose e/o criminali organizzate che vanno tenute in considerazione. Una forma criminale da tenere in stretta considerazione è quella di origine cinese. Si può parlare di mafia cinese grazie ad una sentenza della sesta sezione penale della Cassazione del 30 maggio 2001 che ha stabilito che il reato di cui all’art. 416 bis c.p., è configurabile anche con riguardo ad organizzazioni che, senza controllare tutti coloro che vivono o lavorano in un certo territorio, rivolgono le proprie mire a danno dei componenti di una certa collettività quindi anche stranieri immigrati o fatti immigrare clandestinamente a condizione che si avvalgano di metodi tipicamente mafiosi e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e omertà (nella specie, il delitto di associazione di tipo mafioso è stato applicato a un piccolo gruppo di cittadini cinesi che gestiva un traffico di clandestini verso l’Italia).
Questa sentenza è importante perché è la prima che ha esteso ad una organizzazione criminale estera il 416bis. Questa sentenza colpiva una organizzazione criminale cinese che operava nel triangolo Firenze-Prato-Osmannoro. Tale zona oggi è al centro di numerose altre inchieste ed è considerata l’epicentro economico sociale delle triadi a livello internazionale. Una zona in cui vige l’omertà interna alla comunità e quella esterna di chi non vuole riconoscere l’esistenza del problema mafia. Non è un caso che a partire dal 2014 vi sono tracce di una guerra di mafia denominata “guerra delle grucce” poi estesasi alla logistica che ha un indotto di centinaia di milioni di euro. Guerra che ha portato a tentati omicidi, bombe incendiarie in Italia ed in Spagna oltreché ad arresti, ben sei negli ultimi mesi per il tentato omicidio avvenuto nel luglio scorso. Da notare che i 6 sono stati arrestati in Calabria, Sicilia ed in Veneto. L’ultimo tra questi un ex militare cinese mentre si trovava a Padova. Un caso interessante perché potrebbe farci trovare di fronte ad una triade. Il modus operandi delle triadi è quello di usare per le intimidazioni persone non locali e quindi non facilmente riconoscibili. Avvenne pure nel famoso episodio di Empoli nei primi anni 2000, quando un maestro di kung fu cinese intervenne in difesa di un negozio di parrucchiere e si trovò di fronte aggressori di fuori regione, uccidendone due. Per dovere di cronaca è bene ricordare che il maestro (che non aveva legami con la criminalità) venne assolto per legittima difesa. Le triadi sono quindi organizzazioni indipendenti e spesso in concorrenza tra loro con un forte verticismo interno.
È auspicabile che alle triadi ben presenti in Italia con una forte presenza nel triangolo sopracitato di Firenze-Prato-Osmannoro trovi di nuovo applicazione l’art. 416 bis relativo all’associazione a delinquere di stampo mafioso. Non è purtroppo detto che ciò verrà applicato a tutte le forme criminali straniere esistenti nel territorio del triangolo, però socialmente le triadi sono già una forma di mafia. Incitano il terrore necessario e causano omertà. La società e gli analisti spesso anticipano le sentenze. È avvenuto a suo tempo per cosa nostra, tutti sapevano che esisteva da decenni ma solo nel 1992 con il maxi processo istruito da Caponnetto con il suo pool ne arrivò la conferma giuridica. Per questo è importante tenere alta la guardia e per questo è importante che la Commissione Parlamentare Antimafia lo scorso 4 aprile sia venuta a Prato, epicentro della guerra delle grucce che non va in alcun modo sottovalutata. È mia convinzione che per un contrasto efficace occorra creare una sezione distaccata della DDA a Prato coprendo le carenze di organico e va altresì adeguata la norma sulle collaborazioni e le testimonianze dei cittadini stranieri come richiesto dal Procuratore di Prato Tescaroli. Questi oltre ad essere provvedimenti utili rappresentano un esempio di una lotta alla mafia fatta in modo pragmatico e “del giorno prima” di cui il Paese ha bisogno.
Tratto da ius101
https://ius101.it/giustizia/mafia-cinese-firenze-prato-crimini/

Problematiche esistenti

GANG DI STRADA A FIRENZE ED IN REALTÀ SIMILI

Le gang possono essere diversissime tra loro. Uso non a caso il termine gang perché non mi piace il termine baby a loro associato.
Esistono delle gang che sono oramai una vera e propria forma di criminalità di strada organizzata usate dalla mafia e che se non si interviene in tempo si trasformeranno in gruppo narcomafioso.
Ci sono le pandillas che sono assai complicate e violente come gli ms 13 salvadoregni. Ci sono gruppi italiani o misti italiani stranieri meno sofisticati che son fastidiosi ma non ancora pericolosi. Ci sono gang fatte di poveri socialmente e quelle fatte da ricchi che si annoiano. Ce ne sono pure altre di tipologie. Le gang sono quindi di vario tipo e spesso composte di minorenni e maggiorenni. 
Ovviamente nei confronti delle gang bisogna intervenire ma tenendo conto delle differenze esistenti. 
Le gang potenzialmente narco mafiose e le pandillas sono da reprimere in modo duro aumentando le pene sia per i maggiorenni che per i minorenni sopratutto per quanto riguarda le armi da fuoco, ne bisogna ridurre il numero circolante in alcune zone d’Italia.
Per le gang giovanili o miste si può provare ad intervenire in modo preventivo da un punto di vista sociale ma, avendo lavorato negli anni novanta con i minori a rischio, il recupero sociale va fatto bene ed in modo “politicamente scorretto“. Non vi dico quante volte ci ho fatto utilmente quasi a botte… Ma vi assicuro funzionava.
Gli educatori che son troppo “perbenino” non hanno mai funzionato. Sto seguendo da qualche mese cosa fa la palestra di sport marziali da combattimento Haka a Centocelle (Roma) ed il recupero che fanno di soggetti a rischio è mirabile. Non a caso non sono amati dai clan.
Aggiungo poi che a Firenze fino ad un anno fa c'era chi negava l'esistenza delle gang tant'è che quasi mi sembrava esser tornato agli anni 80 in cui si negava l'esistenza della mafia.
Ovviamente non siamo ai livelli centro-sudamericani ma dobbiamo tenere alta la guardia in quanto il rischio che si corre è quello della creazione delle piazze di spaccio con una ulteriore perdita di controllo del territorio.

In ogni quartiere si registrano presenze. Sarebbe importante mappare la città.
A mio modesto parere va creato un gruppo misto della polizia nazionale con la polizia locale che si specializzi nelle gang per colpire in modo mirato. Bisogna poi usare strumenti creativi. Usano i monopattini per le piazze di spaccio? E iniziamo a colpire tutti i comportamenti illegali sui monopattini tra cui le eccessive velocità e il non uso del casco. Idem per le bici elettriche molte delle quali truccate ed usate come scooter.

Esistono poi i maranza cheono un gruppo giovanile misto di italiani spesso di origine straniera e di stranieri.
Hanno le loro usanze. Basta fare una ricerca su youtube e si vede come vestono.
Poi alcuni di questi gruppi possono essere a loro volta una gang oppure essere all'interno di una gang. Ma non è un procedimento automatico.
Ultimamente si è registrato uno scontro tra gruppi di maranza con un paio di pistolettate.

Estratto (aggiornato) da miei numerosi articoli ed interviste.


BANCHE CLANDESTINE (ANCHE A FIRENZE)

I soldi oggetto spesso del riciclaggio dei criminali, ma non solo, vanno portati all'estero. Esistono due modi principali a seconda delle comunità che portano i soldi fuori.
Il primo si chiama hawala nato in medio oriente-nordafrica-asia meridionale ed utilizzatissimo in tutto il mondo. Un sistema basato sulla fiducia. Serve a spostare soldi da una parte all'altra del mondo. Difficilmente tracciabile è un sistema usato anche ma non solo dagli spacciatori per mandare soldi alle loro terre d'origine. È usato anche per scopi più nobili per le rimesse degli immigrati legali al paese d'origine.
Una parte delle botteghe piene di cose in vendita di vario tipo, tutte uguali e sempre vuote sono probabilmente sportelli hawala.
I cinesi hanno messo su un verio e proprio sistema bancario alternativo simile nel concetto che prende il nome di "Fei Ch’ien" (denaro volante) inserita  all'interno della   c.d. “China underground bank”. I criminali cinesi si sono così evoluti che muovono ingenti somme oltre che in contanti anche tramite token digitali. In questo sono diventati così efficienti al punto da interagire con i clan di serie A italiani diventanto una sorta di loro agenzia per i trasferimenti.



CONCLUSIONI

Questi elencati sono solo alcuni aspetti da tenere in considerazione inerenti le mafie a Firenze ed a Prato.

Al vertice verranno affrontate diverse tematiche.

 

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